“C’è un’indagine per corruzione, un esponente del Movimento finisce sotto inchiesta, il Movimento espelle questo portavoce. Chiaro, lineare e coerente. Siamo gli unici che lo fanno”.
Lo ha detto il deputato del Movimento 5 Stelle Francesco Silvestri in un’intervista rilasciata a “La Notizia Giornale” in merito al caso di Marcello De Vito, il presidente dell’Assemblea Capitolina arrestato ieri con l’accusa di corruzione.
“Marcello De Vito non fa più parte del Movimento 5 Stelle, proprio perché abbiamo fatto dell’onestà uno dei nostri principi cardine. Non è un brutto colpo, è un fatto increscioso ma, allo stesso tempo, un’occasione per mettere in pratica i nostri valori,” ha spiegato Silvestri.
Alla domanda se condividesse la decisione immediata di Luigi Di Maio sull’espulsione di De Vito, Silvestri ha risposto: “Assolutamente sì, e abbiamo avuto modo di ribadirlo anche insieme al capogruppo alla Camera Francesco D’Uva. Il Movimento ha poche regole, ma chiare. Una di queste riguarda la moralità: se c’è anche solo un dubbio, ovviamente fondato, che un nostro rappresentante abbia commesso reati gravi a danno dei cittadini e della collettività, deve uscire dal M5S”.
“Ci sono mille motivi per cui siamo diversi. Questo può piacere o non piacere, ma – lo ripeto – le opinioni si esprimono sulla base dei fatti. E da questo punto di vista siamo diversi perché abbiamo fatto il Reddito di cittadinanza e quota 100; perché stiamo tagliando pensioni d’oro, vitalizi, numero e stipendi dei parlamentari. Siamo diversi perché abbiamo approvato una legge anticorruzione che il Paese aspettava da decenni, e che è la più severa d’Europa, proprio quello che serviva,” ha detto ancora Silvestri, secondo il quale ” prescindere dai singoli casi, in Italia c’era un bisogno diffuso e urgente di misure come Daspo a corrotti e corruttori, poliziotto infiltrato e pene più severe”.