Giornata nazionale della memoria della vittime delle mafie, Di Maio: «La mafia non va temuta, va schifata e combattuta»

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“Vito aveva tre anni e fu ucciso in casa col papà. A 12 anni Giuseppina, giocando per strada, fu colpita da un proiettile vagante che pose fine alla sua vita. Paolo venne trucidato a 17 anni da una banda armata. Emanuele, poliziotto, sciolto nell’acido. Luciano, contadino che combatteva scioperando, morto a colpi di lupara. Cesare, giudice ucciso da un commando di killer. Sono solo alcune delle vittime innocenti per mano delle mafie”.

Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook.

“Oggi” prosegue “è la Giornata nazionale per ricordarle, ma è in tutti gli altri giorni dell’anno che vanno rispettate, commemorate e prese d’esempio. Se vi state chiedendo come, c’è solo una risposta: con l’impegno. Un costante impegno contro il più grande male che abbia mai intaccato la storia, la vita, l’economia e la felicità del nostro Paese. La mafia non va temuta, va schifata e combattuta. Falcone la smontò con una frase che in giornate come questa mi riecheggia in testa. Disse che la mafia è un fenomeno umano e come tale ha un inizio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”.

“Lavoriamo ogni giorno perché quel momento arrivi prestissimo. Abbiamo iniziato con la prima vera legge anticorruzione in Italia e presto arriverà anche quella sul voto di scambio. Lotteremo in prima fila ogni giorno contro ogni ingiustizia che la presenza della mafia in Italia implichi, non possiamo farne a meno, è nel nostro dna. E ogni 21 marzo ci sono 1011 voci spente a chiedercelo e a ricordarcelo,” conclude Di Maio.

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