“Si susseguono giorno dopo giorno, casi di donne picchiate, vittime di stupri efferati e femminicidi. Lo stupro, così come la violenza in generale nei confronti di una donna, è un atto indegno che va non solo condannato ma punito severamente. Chi si macchia di gesti del genere non è un uomo: è un vile delinquente”.
Così il M5S in un post sul proprio blog ufficiale.
“Le nostre 10 proposte per proteggere i più deboli dalla violenza sono risposte che dobbiamo prima di tutto ai familiari delle vittime, a quelle persone costrette a incrociare per strada gli autori di gesti brutali senza che questi abbiano pagato il giusto,” fanno sapere i 5Stelle.
“Con queste modifiche alla legge Codice Rosso,” sottolineano “gli stupratori rischiano fino a 12 anni di carcere, fino a 24 per chi abusa di un bambino. E per la violenza sessuale di gruppo la pena potrà arrivare fino a 14 anni”.
“Per chi si macchierà del reato di stalking” affermano i pentastellati “ci saranno 6 anni e mezzo di carcere. Per chi maltratta un famigliare la condanna potrà arrivare a 10 anni e mezzo di reclusione. E poi introduciamo un nuovo reato: chi sfregia una donna va in carcere fino a 14 anni”.
“Siamo certi che le altre forze politiche condivideranno queste misure e che collaboreranno con noi per andare fino in fondo. Non faremo passi indietro! A tutte le donne diciamo: non abbiate paura a denunciare perché siamo al vostro fianco, come Stato e come Governo,” concludono.
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, intervistato da Repubblica, ha spiegato che “il codice rosso è un pacchetto di norme blindato e già segna una svolta importante perché la donna che trova il coraggio di denunciare viene presa permane subito dallo Stato, attraverso magistratura e forze dell’ordine. Ma il MoVimento 5 Stelle vuole aggiungere un pacchetto, tra cui l’aumento di pena per il reato di violenza sessuale”.
“Anziché 5-10 anni passiamo a 6-12. Altri aumenti sono previsti per i maltrattamenti in famiglia e lo stalking in modo, nei casi gravi, di dare termini più lunghi per le fasi cautelari e quindi proteggere la vittima,” ha precisato Bonafede.
Per quanto riguarda il femminicidio, il ministro ha fatto sapere che si sta lavorando: “Già al Senato si sta votando una stretta sul rito abbreviato che, vietandolo per i reati puniti con l’ergastolo come l’omicidio, impedirebbe lo sconto di un terzo della pena,” ha detto.