Vespa a Raggi: «Si metta nell’ottica di chi dice ‘allora a Roma non è cambiato nulla?’». La replica: «Non ci sto»

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“Si mette anche nell’ottica di chi guarda, dice ‘allora non è cambiato nulla?'”.

Così Bruno Vespa nel corso della puntata di ieri di Porta a Porta rivolgendosi alla sindaca di Roma Virginia Raggi, che ha replicato: “Non ci sto, è cambiato qualcosa, sono ripartiti gli appalti. Io ricordo che Atac, che è l’azienda pubblica dei trasporti di Roma Capitale, ed è l’azienda pubblica più grande d’Europa, oltre 12mila dipendenti, noi l’abbiamo trovata sull’orlo del fallimento perché le vecchie amministrazioni l’avevano spolpata e riempita di debiti per poi privatizzarla e cederla a qualcuno che avrebbe veramente lucrato su quell’azienda. Ebbene noi l’abbiamo salvata dal fallimento, stiamo riportando gli autobus a Roma”.

“Sono arrivati i primi 30 bus a noleggio” ha fatto sapere Raggi “ne stanno arrivando 70, e arriveranno i primi 227 acquistati. E stanno arrivando altri 60 elettrici. E lo abbiamo fatto mettendo su una procedura complessa, ci stiamo imposti e abbiamo messo le mani nel fango e abbiamo ritirato su questa azienda, che è di Roma, salvando il posto anche a 11mila famiglie, che sono gli 11mila dipendenti, perché crediamo che quell’azienda, se ben condotta possa fare un buon servizio per i romani”.

Guarda il video:

Ieri la prima cittadina della capitale aveva commentato su Facebook la notizia dell’arresto di De Vito: “Nessuno sconto. A Roma non c’è spazio per la corruzione. Chi ha sbagliato non avrà alcuno sconto da parte di questa amministrazione. La notizia dell’arresto di Marcello De Vito è gravissima: ho piena fiducia nella magistratura e nel lavoro dei giudici. Una cosa è certa: nessuna indulgenza per chi sbaglia. Ho dichiarato guerra alla corruzione e respinto i tentativi di chi vuole fermare l’azione di pulizia che portiamo avanti. Qui non c’è spazio per ambiguità. Non c’è spazio per chi immagina di poter tornare al passato e contaminare il nostro lavoro. Avanti fino in fondo, senza se e senza ma, per la legalità,” aveva scritto.

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