“Ci hanno detto che il reddito di cittadinanza non si poteva fare. Continuano a dirci che non riusciremo a portare fino in fondo il taglio del costo del lavoro per le imprese, il salario minimo orario, l’apertura di tutti i cantieri bloccati da centrodestra e PD”.
Lo ha scritto il Movimento 5 Stelle in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, sottolineando che “li abbiamo già smentiti con i fatti e continueremo a farlo”.
“Andiamo avanti, un passo alla volta. Siamo convinti che sacrifici e concretezza alla lunga pagheranno” hanno concluso i pentastellati.
I 5 Stelle, in particolare si riferiscono al portavoce di Camera e Senato per Forza Italia Giorgio Mulé, il quale nel giugno del 2018 in aula, rivolgendosi a Di Maio, aveva detto che “dopo gli ultimi drammatici dati sulla povertà in Italia, una piaga che riguarda oltre 5 milioni di concittadini, lei ha ribadito con forza che il reddito di cittadinanza previsto dal vostro contratto di governo, ‘è un diritto da riconoscere subito'”.
“Onorevole Di Maio, si sforzi di essere come quel signore che va in tv e non vende sogni ma solide realtà, sia responsabile, ha il dovere di dire la verità al paese, di non ingannare chi vive una situazione disperata, indichi con precisione quali sono subito le risorse che intende impiegare per il reddito di cittadinanza nel 2018, visto che cito lei ancora ‘sta per diventare legge dello stato'” ha proseguito.
“Dove prendete i soldi? Voi continuate a giocare sulla pelle degli italiani, il subito è diventato il prima possibile, voi continuate a sguazzare nell’equivoco e si tratta di una truffa reiterata nel tempo” perché quest’anno “non darete un centesimo né ai poveri né ai disoccupati” infatti il reddito di cittadinanza “non verrà realizzato né subito né il prima possibile” ha detto ancora Mulé.
E il deputato pentastellato Francesco D’Uva, sempre in aula a marzo del 2019, è intervenuto dicendo che “dalla scorsa legislatura si diceva che non avremmo mai trovato i soldi per il reddito di cittadinanza” eppure “arriviamo al governo, prima legge di bilancio e troviamo i soldi per il reddito”.
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