“Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare”.
Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Salvini al Maurizio Costanzo show su Ramy, il ragazzo che ha dato l’allarme ai carabinieri dal bus incendiato a San Donato Milanese la settimana scorsa.
Ieri il vicepremier leghista aveva fatto sapere che erano in corso tutti gli “approfondimenti del caso”.
Nella serata di ieri, Salvini aveva spiegato che “purtroppo ad ora non ci sono gli elementi per concedere la cittadinanza. Le cittadinanze non le posso regalare e per darle ho bisogno di fedine penali pulite. Non parlo dei ragazzini di 13 anni, ma se qualcuno la cittadinanza non l’ha chiesta e non l’ha ottenuta dopo 20 anni – aveva aggiunto, rivolgendosi ai giornalisti – fatevi una domanda e datevi una risposta sul perché”.
“Le cittadinanze non le posso regalare e per dare le cittadinanze ho bisogno di fedine penali pulite. Non parlo dei ragazzini di 13 anni ma non fatemi dire altro”, ha detto Salvini. “Se qualcuno la cittadinanza non l’ha chiesta e non l’ha ottenuta dopo 20 anni – ha aggiunto rivolgendosi ai giornalisti – fatevi una domanda e datevi una risposta sul perché”.
Qualche ora prima Salvini aveva detto: “Se non ci saranno i problemi che qualcuno ha prospettato, sarò la persona più felice del mondo”.
E il fine settimana scorso aveva affermato: “Rami vuole lo Ius soli? Si faccia eleggere”. “Stiamo facendo tutti gli approfondimenti del caso – ha detto il ministro degli Interni durante una conferenza in via Bellerio a Milano – ovviamente non su un ragazzino di 13 anni su cui c’è poco da approfondire, ma su altro che riguarda la concessione di cittadinanza”.
Ieri il vicepremier 5Stelle Luigi Di Maio ha scritto su Facebook in merito alla vicenda:
“Su Ramy confido in una rapida risoluzione per quanto riguarda la cittadinanza per meriti speciali. Quel bambino di origini egiziane ha compiuto un gesto straordinario. Durante l’assalto a San Donato Milanese ha avuto il coraggio di chiamare i Carabinieri e salvare così la sua vita e quella dei suoi compagni”.