M5S: «La proposta del Pd di Zingaretti: 19mila euro al mese per deputati e senatori»

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“Questo è il Pd di Zingaretti: si oppone al salario minimo, e quindi ad uno stipendio dignitoso per i lavoratori che prendono paghe da fame, e propone di alzare gli stipendi dei parlamentari fino a 19 MILA euro! Questi del Pd hanno la fissa solo per il proprio conto in banca!”.

È quanto si legge in un post condiviso dal Movimento 5 Stelle sulla propria pagina Facebook ufficiale.

In un post sul proprio blog, i 5Stelle hanno scritto: «Mentre il MoVimento 5 Stelle approva il Reddito di Cittadinanza, riduce la pressione fiscale sulle imprese e porta avanti il salario minimo orario per i lavoratori, il “nuovo” Partito Democratico di Zingaretti ha altre priorità: ripristinare il finanziamento pubblico ai partiti e aumentare ancora gli stipendi dei parlamentari. Non è uno scherzo, abbiamo le prove: il nuovo tesoriere del Pd di Zingaretti, Luigi Zanda, ha presentato di recente due proposte di legge, una l’11 luglio 2018 e l’altra il 27 febbraio 2019».

“Con la prima” prosegue il post “si vorrebbe reintrodurre quel finanziamento pubblico ai partiti che i cittadini italiani hanno gia’ bocciato con un referendum e che dopo tanta fatica è stato abolito definitivamente nel 2017. In particolare il Pd propone di istituire un fondo da 90 milioni di euro presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze per coprire le spese dei partiti, comprese quelle per pagare gli affitti degli immobili che lo stesso Partito Democratico possiede in tantissime città italiane”.

«Come noto,» sottolineano i 5Stelle «il MoVimento non ha sedi ufficiali e non ha affitti da pagare, ma anche se li avesse non si sognerebbe mai di chiedere i soldi ai contribuenti. Nella legislatura 2013-2018 abbiamo rinunciato a 47 milioni di euro di finanziamento pubblico a cui avevamo diritto se solo ci fossimo dotati di uno Statuto. La nostra storia dimostra che una politica senza soldi è possibile, e chi diceva il contrario ha dovuto chiudere la bocca di fronte alla nostra coerenza. E ora il Pd che fa? Rivuole il malloppo con gli interessi, e propone di sottrarre tempo ed energie ad un Ministero decisivo come quello dell’Economia per gestire un fondo che gli italiani non vogliono. I soldi per i partiti il Pd vorrebbe trovarli tagliando ancora sanità, scuola e servizi pubblici fondamentali. Dopo il massacro sociale dei governi Letta, Renzi e Gentiloni, questa proposta sembra quasi una presa in giro».

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