Il giornalista Michele Santoro ha rilasciato un’intervista al “Corriere della Sera“, nel corso della quale ha detto che la Rai “è la casa dove sono nato, ma vivo bene anche lontano dalle telecamere”, ma sta pensando di acquistare “L’Unità” tanto che “ho presentato un’offerta al proprietario, il costruttore Massimo Pessina“.
Ha spiegato che si è candidato per il consiglio di amministrazione Rai “per costringerli a scegliere persone migliori di me. Ora la Lega ha presentato un’interrogazione alla Camera contro un mio programma che non c’è. Ho scritto al presidente Roberto Fico. Manco mi ha risposto. In Italia si fa così”.
Sul Pd ha affermato che “non analizza i mutamenti sociali provocati dalla Rete. Resta affezionato al welfare verticale, dal centro alla periferia”.
Alla domanda se gli piacerebbe un governo M5S-Pd, ha rivelato che “di notte non sogno l’incontro Di Maio-Zingaretti. Però non andrei a dire in giro che i 5 Stelle sono uguali alla Lega. Palmiro Togliatti avrebbe osservato che questo è il modo migliore per rafforzare l’attuale governo”.
Sul leader della Lega, ha osservato che “paragonarlo a Benito Mussolini è del tutto inopportuno. Il Duce ha cercato in Africa lo ‘spazio vitale’. Non ha costruito muri, ma colonie. Questo qui ci fa perdere tempo a parlare di barconi mentre la Libia è in guerra. Intanto arriva la Cina che investe 40 miliardi nel Continente nero. Salvini insegue solo i più beceri che gli danno ragione sui social. Sarò pazzo, ma vorrei un leader che indicasse una prospettiva”.
E quando l’intervistatore gli ha detto “mi confessi qualcosa che non ha mai detto a nessuno”, Santoro ha risposto: “In quella trasmissione (“Servizio Pubblico”, ndr) con Berlusconi e Travaglio, assunsi una posizione sbagliata. Accettai che salisse la temperatura, come se il duello non mi riguardasse. Rinunciai a fare il mio lavoro. Uno skipper non abbandona mai la barca”.
Sono decenni che attacca facendo la vittima, ma facendosi pagare lautamente. Ma è la storiella che non attacca più.