Di Maio: «Se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione di inchiesta per tutti i partiti»

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«Buona domenica, in questi giorni sento un po’ di confusione in giro. Vi dico qual è l’Abc del fare politica per il MoVimento 5 Stelle: a) quando il Parlamento chiama, il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione. Peraltro quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l’aula diventa anche un’occasione per dire la propria, difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste».

Così il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, in un post sulla sua pagina Facebook.

«b) se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione di inchiesta per tutti i partiti.
Oggi c’è la legge SpazzaCorrotti, ma negli ultimi decenni non è stato così. Soprattutto è comico che sia il Pd a parlare di finanziamenti (dopo le coop rosse, dopo Mafia Capitale e dopo le indagini della magistratura che ancora coinvolgono i loro vertici). La commissione di inchiesta sui finanziamenti ai partiti serve, va fatta subito e deve riguardare tutti, anche il MoVimento. Nessuno escluso. I cittadini quando votano devono sapere se la forza politica a cui stanno dando il loro consenso fa i loro interessi o quelli di qualcun altro,» scrive ancora Di Maio.

«c) riteniamo doveroso garantire la tracciabilità dei soldi che un partito incassa durante una campagna elettorale. Il MoVimento 5 Stelle, sempre con la SpazzaCorrotti, ha obbligato tutti a rendere pubbliche le donazioni che ricevono e su questo non ci si può tirare indietro,» conclude il leader pentastellato.

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