“La priorità è superare la legge Fornero rendendo il sistema pensionistico italiano più equo e flessibile così come richiesto anche dai sindacati, con particolare attenzione alle giovani generazioni e ai lavoratori discontinui”.
Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo in un’intervista a “La Repubblica”.
“Ieri abbiamo aperto il ‘cantiere’ e fissato un cronoprogramma che ci vedrà impegnati insieme a loro in un continuo confronto per raggiungere questo obiettivo. Abbiamo deciso di proseguire i lavori attivando 5 tavoli tecnici: giovani e lavoratori discontinui, flessibilità in uscita, tutela del potere d’acquisto dei pensionati, previdenza complementare e istituzione di una legge quadro sulla non autosufficienza. Già la prossima settimana ci saranno due riunioni, altre due sono previste entro febbraio. A marzo ci sarà una prima verifica. L’orizzonte temporale per tratteggiare i contorni della riforma è settembre, nella Nadef,” ha spiegato Catalfo.
La ministra pentastellata ha fatto sapere che “solo al termine dei lavori del tavolo con i sindacati e delle tre commissioni di esperti che viaggeranno in parallelo – quella sui lavori gravosi, quella per la separazione fra spesa previdenziale e assistenziale e quella che, formata anche da Mef e Inps, dovrà valutare l’impatto economico della riforma – il Governo presenterà la sua proposta”.
Quanto all’ipotesi avanzata da Cgil, Cisl e Uil di cambiare la legge Fornero e consentire di anticipare la pensione a 62 anni con 20 di contributi e senza penalità, Catalfo ha affermato: “Da parte mia non c’è alcun preconcetto sulle varie proposte finora presentate. Abbiamo una responsabilità nei confronti dei cittadini e perciò dobbiamo essere onesti con loro: se prima non studiamo il quadro e i costi che queste misure possono avere rischiamo di illuderli. E io, per indole, non voglio farlo. Quindi il confronto da una parte e i numeri dall’altra ci diranno qual è la strada migliore da prendere”
A differenza della Francia dove si scende in piazza e si sciopera qui da noi la riforma delle pensioni viene affidata a tavoli congiunti aperti con intenti palesemente fumatori. Si discute inutilmente da mesi. Alla fine arriverà qualcuno che dice che non ci sono i soldi e tutto finirà in una bolla di sapone. Avremo corso verso la carota sospesa che non ci verrà mai data.
Purtroppo avete pensato solo al rdc. Ignorando completamente le promesse su abolizione legge Fornero e quota 41. Per noi non siete più credibili.
Licenziato a 60 anni, con 28 anni di contributi e invalido al 67%.
La pensione?
Prima o poi qualcuno si dovrà prendere l’onere di dire la verità agli italiani.
È una vergogna . Ma noi precoci chi dobbiamo mantenere ?