«Adesso si capisce come mai i media, ormai al diretto servizio dei poteri forti, abbiano sparso a piene mani il terrore da coronavirus. Perché l’industria della salute è di gran lunga, già adesso e ancor più in prospettiva, la maggiore fonte di arricchimento dei miliardari e delle multinazionali, ed è da qualche decennio che immense risorse vengono impegnate dalle lobby per portare alla privatizzazione dei sistemi sanitari, a imitazione degli Stati Uniti».
Così su Facebook il professor Francesco Erspamer.
«Quale è la tattica?» – prosegue il docente – «La solita: convincere la gente con campagne mediatiche ossessive che le tasse vadano tagliate (se no come regalano il SUV al figlio diciottenne o, i meno abbienti, l’iPhone d’ordinanza?), in modo da ridurre i finanziamenti alla sanità pubblica e poterne poi denigrare l’efficienza, chiedendo a quel punto regionalizzazioni e privatizzazioni».
«Il problema» osserva Erspamer «è che il coronavirus sta impietosamente rivelando cosa succede a ridurre i finanziamenti degli ospedali, per necessità o anche “per evitare inutili sprechi”, come amano ripetere i liberisti, statistiche alla mano (ovviamente manipolate o tendenziose). Succede che in caso di emergenza si è impreparati; e neanche c’è bisogno che si tratti della peste, di un catastrofico terremoto o di una guerra, basta un’influenza un po’ aggressiva. Siete sorpresi? Colpa vostra; il liberismo non ha mai nascosto che il suo orizzonte è estremamente ridotto: gli investimenti hanno senso solo se danno enormi profitti entro un anno, e così i rischi sono tali solo se immediati. Del doman non v’è certezza e dunque chissenefrega del futuro».
«Ecco, questa è la ragione del panico. Bisogna impedire che la gente si accorga che a dar retta ai liberisti ci si trova nella condizione di non poter aiutare i malati. Perché i privati, occupati solo a far troppi soldi, mica investono in reparti di terapia intensiva che magari resterebbero sottoutilizzati. Le emergenze non rendono, dunque si fa finta che non possano accadere. Lo confermano i big data, ossia la banalità elevata a statistica. Meglio allora chiudere le scuole, i locali, fermare i treni, mettere in stato d’assedio le città, rischiare una recessione, scatenare l’odio degli imbecilli contro i più deboli e anziani, pur di riprendere al più presto l’assalto ai beni comuni e alle strutture pubbliche,» scrive ancora Erspamer.
«La soluzione? Rinazionalizzare tutti i servizi di importanza strategica, a cominciare dalla sanità ma per arrivare presto ai trasporti e all’educazione. Se i privati vogliono competere, fatti loro: ma senza alcun contributo statale, neppure indiretto, alcuna facilitazione, alcuna riduzione fiscale,» conclude.
questo ha superato l’imbecillità
Mario
C’E UN TESTA A TESTA TRA ZAIA,FONTANA E SALVINI,MA VINCE SALVINI IL TROFEO DELLA STUPIDITA E DELL’ IRRESPONSABILITA’ GLI ALTRI ARRIVANO MOLTO VICINI.
ha bevuto troppa amuchina
@Mario: se il “questo” è riferito al Prof Erspamer direi che nella gara idealmente descritta da Luigi Silvestri tu potresti arrivare primo e per molte lunghezze.
Forse a livello locale ci sta, gli sciacalli approfittano sempre delle disgrazie. Ma la cosa riguarda l’intero pianeta e sta avendo come inaspettato risultato la frenata della galoppante Cina (40% del consumo di greggio) e delle fonti inquinanti: Benvenuto coronavirus.
In Italia al limite causerà la palla al centro destra per il colpo di grazia a questi fastidiosi parassiti, che si ostinano a non morire e a lasciare i loro averi al vecchio con la badante e il suo figlio scemo (con l’amico traditore)
Alla fine ognuno avrà cosa si merita, la natura fa sempre il suo corso.