Furbetti bonus, Travaglio smonta le accuse di Sallusti, Sgarbi e Vittorio Feltri al governo e ai 5Stelle

0
144

«Chi pensa che i colpevoli dello scandalo bonus-povertà siano i ricchi che l’hanno chiesto è totalmente fuori strada».

Esordisce con la solita ironia, Marco Travaglio, nel suo editoriale di oggi nel quale sventa i tentativi di alcune note firme del giornalismo italiano di incolpare il governo e i 5Stelle per il caso del bonus dei 600 euro finito nei conti correnti di parlamentari e consiglieri regionali.

Scrive Travaglio:

«Alessandro Sallusti ha scoperto che è tutto un “trabocchetto organizzato da Di Maio e soci con la complicità del loro uomo all’Inps, quel Tridico”: “Siamo sotto elezioni regionali e i partiti di governo (5Stelle e Pd) sono in affanno nei sondaggi”. Insomma “è un’invenzione di quel genio di Casalino” e altri “scagnozzi di Conte” che “scovano 5 parlamentari disgraziati dell’opposizione che hanno chiesto il bonus povertà”. E, astuti come sono, per risollevare le sorti dei 5Stelle, fanno in modo che uno dei cinque furbastri sia dei 5Stelle. Ammazza che volpi. Del resto “a Di Maio e alla sua famiglia (come si evince dalle disavventure del padre), gli euro non hanno mai fatto orrore”. E, se non avete capito che cazzo c’entrino il padre di Di Maio e lo scandalo dei laterizi abbandonati su una carriola nel suo orto, non sapete cos’è la logica. Ah, il titolo dell’editoriale sallustiano è “Non scriviamo sotto dettatura”. Si ride di gusto».

Poi viene il turno di Vittorio Sgarbi, secondo il quale è tutta colpa di una «legge idiota fatta da cretini come Fico». Ma – puntalizza Travaglio – Fico «non scrive leggi, essendo il presidente della Camera, e poi quello è un decreto del governo».

Nel mirino del direttore del Fatto Quotidiano anche Vittorio Feltri, che ha dichiarato: «Non me la sento di accanirmi contro coloro che hanno incassato furbescamente gli oboli, perché in fondo essi (gli oboli, ndr), e anche in cima (qualunque cosa voglia dire, ndr), erano concessi in ossequio a una legge firmata dagli amministratori dello Stato». Secondo Feltri – fa notare Travaglio – la colpa è di «un esecutivo talmente inetto da permettere a cani e porci di incamerare quattrini».

Poi il direttore del Fatto commenta: «Analogamente la colpa delle pensioni ai falsi invalidi non è di chi si finge invalido per intascarle, ma di chi le ha volute per gl’invalidi veri».

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here