“Continuo a chiedere ai miei colleghi di non esprimersi così in tv, perché diventa fuorviante per chi, come mia madre, guarda la televisione”.
Lo ha detto Pierpaolo Sileri, medico e viceministro della Salute a L’aria che tira, aggiungendo che “in televisione non si va per tranquillizzare i cittadini, si va per dire con tranquillità e onestà come stanno le cose. Le discussioni scientifiche si fanno in un’altra sede”.
Si è riferito in particolare alle dichiarazioni contrastanti sull’iniziativa del governatore del Veneto, Luca Zaia, che lancia i tamponi fai da te: “I tamponi proposti in Veneto non vanno usati per i conviventi di un sospetto positivo, lì serve il tampone molecolare. Ma sono molto utili in situazioni in cui si deve fare uno screening su un ampio numero di persone, magari a basso o medio rischio, e consentono di valutare la positività con un margine di errore. Ogni test ha una diversa appropriatezza diagnostica a seconda del livello di rischio della popolazione. Secondo me Zaia ha fatto benissimo, se il vantaggio diagnostico è alto potrebbero essere usati anche altrove”, ha detto ancora Sileri.
In merito ai dati relativi allo stato di rischio dei vari territori, ha osservato: “Il meccanismo di alert si basa sui dati provenienti dalle regioni, a cui vengono assegnati livelli di rischio. Tornare zone gialle è veramente bello per le regioni perché si torna a vivere. Mi auguro che Lombardia e Piemonte possano retrocedere in senso positivo in base ai nuovi dati. Ciò non toglie che potrebbero tornare rosse in futuro se le cose non dovessero andare bene. L’alternanza di colorazioni tra stop and go interesserà tutta l’Italia nei prossimi mesi”.
Bisognerebbe che invece di trovarli tutti i giorni in tv questi virologi che stanno facendo carriera televisiva andassero nei propri ospedali ha fare il loro lavoro basta era meglio Pippo Baudo