Autostrade, Lezzi contro i Benetton: «Passata la bufera sulle intercettazioni shock, tornano a fare ciò che hanno fatto in tutti questi mesi: alzare la posta per incassare qualche miliardo in più»

«I Benetton hanno individuato un nuovo negoziatore per la trattativa con il Governo. Passata la bufera sulle intercettazioni shock, tornano a fare ciò che hanno fatto in tutti questi mesi: alzare la posta per incassare qualche miliardo in più. Soldi, soldi e ancora soldi. Pare che non pensino ad altro malgrado quella terribile tragedia che ha falciato la vita di 43 persone».
Così in un post su Facebook la senatrice del Movimento 5 Stelle ed ex ministra del Sud, Barbara Lezzi.
«Enrico Laghi è il prescelto dei Benetton. Questo nome genera il sospetto di un soffocante e intollerabile conflitto d’interessi. Agli onori della cronaca, Enrico Laghi è conosciuto per diversi articoli di qualche anno fa che lo certificano come accomodato su circa 23 poltrone. Pensate che nel 2018, solo per incarichi di commissario straordinario di governo, arriva ad occupare la bellezza di dieci poltrone. Da Alitalia a Ilva, da Sanac a Socova. E ancora, occupa anche tre poltrone da presidente di consiglio di amministrazione, cinque da consigliere, una da presidente di collegio sindacale e una da semplice sindaco. Per queste ultime cariche si va, per fare degli esempi, da Beni Stabili ad Acea. Trova il tempo di essere professore ordinario alla Sapienza e di svolgere la professione di commercialista e, per questa fatica, gli arrivano anche consulenze dal gruppo Caltagirone. Ha un ruolo dominante anche nella fallimentare vicenda Mercatone Uno.
Non sono mancate le sue presenze nei collegi sindacali di Gedi (L’espresso), Rai cinema, Rai com ed anche la presidenza del collegio sindacale romano del quotidiano online Huffington Post della famiglia De Benedetti ed è stato anche commissario giudiziale della torinese Seat Pagine gialle, consigliere della romana Saipem», ha spiegato l’esponente pentastellata.
«Enrico Laghi, insieme a qualche altro nome, è come se facesse parte di un sistema parallelo a quello dello Stato. Indispensabile in tutte le poltrone che contano. Eppure, uno solo di questi incarichi occupa pienamente una giornata di lavoro di 15h. Come faccia Laghi a rendere i suoi prestigiosi servizi su tanti fronti è impossibile da capire ma, quello che si sa, è che il partito democratico si è rivolto spesso proprio a lui. E ora anche i Benetton. Gualtieri e i Benetton si saranno fatti un amico in comune?», ha aggiunto.
«È un legittimo sospetto» – prosegue il post di Lezzi – «perché Enrico Laghi, sino al 13 maggio 2020, e non mi risulta sia cessato l’incarico, era consulente del ministro Gualtieri. Lo trovate qui, è il numero 7 C’è da immaginarselo mentre passa con disinvoltura dal dar consigli a Gualtieri al suggerire la mossa migliore ai Benetton. Perché Gualtieri ha un ruolo dominante nella trattativa con i Benetton. E, comunque, la titolare del dossier è compagna di partito di Gualtieri».
«Enrico Laghi è anche indagato dalla procura di Civitavecchia. L’accusa è di aver provocato, a vario titolo con altre 20 persone, la bancarotta di Alitalia. Schifo, questo si prova a leggere queste cose», ha sottolineato Lezzi.
«Il M5S non ha dimenticato le 43 vittime. Non dimentica che le manutenzioni non si sono fatte per portare più soldi nelle casse dei Benetton che allegramente intascavano senza alcuno scrupolo. Abbiamo promesso la revoca e ora basta con questa inconcludenza dei ministri interessati. È questione di giustizia senza dimenticare che ogni ulteriore annuncio senza azioni concrete minerà per sempre la credibilità di questo o quel ministro», ha concluso.