L’ultima inchiesta della procura di Genova su Autostrade, quella sulle barriere fonoassorbenti, continua a far emergere altre inchieste che hanno riguardato la gestione della sicurezza di Aspi.
L’ultimo riguarda il ponte Morandi, per cui vennero redatti falsi report sulle “ispezioni, sulla valutazione di sicurezza richiesta dall’ordinanza del presidente del Consiglio e sulle verifiche di sicurezza antisismiche”, come scrivono i giudici del Tribunale del Riesame di Genova nelle motivazioni con cui hanno revocato gli arresti domiciliari a Paolo Berti, ex direttore Operazioni centrali di Aspi, disponendo l’interdittiva per 12 mesi.
Il manager, condannato in primo grado per la strage di Avellino (40 morti), intercettato diceva di aver coperto con le sue dichiarazioni le responsabilità dell’ex ad Giovanni Castellucci, agli arresti domiciliari. Per i giudici della Libertà inoltre “è stato artatamente inquadrato come intervento locale il progetto di retrofitting (il rinforzo delle pile 9, quella caduta, e la 10), con elusione dei controlli e avallando affermazioni inveritiere”. La pila 9 cedette e questo causò la morte di 43 persone e provocò danni in tutta la zona.
Per i magistrati l’ex direttore delle operazioni centrali di Aspi, “era consapevole dell’inadeguatezza e pericolosità delle barriere fono assorbenti” ma non intervenne. Inoltre, il dirigente seguì “la linea dell’azienda” ovvero quella del massimo risparmio sulle manutenzioni per distribuire più profitti tra i soci. “Una articolata condotta costellata – scrivono i giudici – di sapienti silenzi e inganni espliciti mantenendo nel tempo la pericolosità della circolazione. A lui spettava di fermare il treno”.
“Le condotte di dissimulazione e falsità”, poste in essere dalla vecchia dirigenza di Aspi, “erano destinate anche a mantenere il ministero delle Infrastrutture nell’ignoranza circa lo stato effettivo del patrimonio autostradale. È eclatante – sottolineano i giudici del Riesame – la connessione qualificata tra tutte le indagini (dal crollo del Morandi, ai falsi report sui viadotti passando per le barriere e la manutenzione delle gallerie oltre alla tentata truffa), tutti riguardanti omessi e lacunosi controlli, con le correlate manutenzioni sulle strutture autostradali, al fine di risparmio sulle spese e di aumento degli utili da distribuire, con ovvio riconoscimento di rilevanti incentivi economici ai dirigenti che li permettevano – concludono -, il tutto in totale spregio della sicurezza degli utenti delle autostrade”.
Non esistono scusanti per certi individui per le malefatte perpetrate ai danni degli utenti e delle povere vittime. Vigliacchi, dovete finire in galera e in povertà perché vi devono togliere tutto .Uomini senza dignità e pudore attaccati ai soldi sporchi di sangue innocente.