«L’annunciata retromarcia di Conte, pressato dai presunti alleati, sul divieto di spostarsi fra comuni della stessa regione a Natale, Santo Stefano e Capodanno sarebbe un grave errore».
Lo sostiene il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che nel suo editoriale di oggi elenca i tre motivi per cui il premier Conte starebbe sbagliando.
Il primo motivo – spiega il giornalista – è «vitale» in quanto prevede che allentando la misura restrittiva già decisa la scorsa settimana aumenteranno vittime e contagi di coronavirus:
«Quest’anno quei pranzi gioiosi con famiglie allargate rischiano di trasformarsi in camere mortuarie. Ce lo dicono i 7-800 morti al giorno, quasi tutti ultrasettantenni, quasi tutti contagiati in famiglia. In Italia il 20% degli anziani over 65 vivono con i figli, circa altrettanti in alloggi diversi ma nella stessa città o addirittura nello stesso stabile, e ben il 50% in comuni vicini nel raggio di un chilometro», scrive Travaglio.
Il direttore del Fatto cita il caso degli Stati Uniti, dove dopo i festeggiamenti del Thanksgiving Day: «quel giorno i morti erano 1.443 e due settimane dopo – passata la fase di latenza – erano più che raddoppiati a 3.263», fa notare.
Travaglio conclude spiegando quali sono gli ultimi due motivi per cui Conte sbaglia: il secondo è che «un premier che fissa una regola, la spiega agli italiani e poi la cambia in corsa mentre la gente si organizza per rispettarla, perde credibilità». Terzo e ultimo: «dà l’impressione di piegarsi ai diktat di chi lo sta ricattando. Il racket è un crimine, ma pagare il pizzo è peggio di un crimine: è un errore».
Abbiamo tutti la mascherina da tempo e siamo il paese con piu morti .Caro Travaglio (ex giornalista che ammiravo),questo come lo spiega. Come mai nessuno parla degli errori da parte di un governo schiavo dell’Ue e contro gli italiani,che lei difende.Certo gli altri non sono stati meglio.Vogliamo smetterla di terrorizzare e dare anche qualche colpa ai medici che non hanno saputo curare e smetterla di rompere con gli anziani e i giovani. E basta no.