“È da quattro mesi che ne ho diritto, ancora non mi viene riconosciuto”.
Lo ha detto Roberto Formigoni riferendosi all’affidamento in prova ai servizi sociali per insegnare italiano al Piccolo Cottolengo di Milano che attende da mesi.
“Mi viene detto che ci sono problemi per quanto riguarda i malati di Covid in carcere, capisco che devono avere la precedenza. Spero si ricordino finalmente anche di noi”, spiega l’ex presidente della Lombardia in un’intervista al canale ‘Milanesi-storie a 360 gradi della metropoli lombarda’” ha spiegato.
L’affidamento ai servizi sociali “prevede di avere qualche ora in più libera al giorno per uscire, oggi ne ho solo due. Come volontariato, ho chiesto di andare a fare l’insegnante di italiano a un gruppo di suore straniere del Piccolo Cottolengo di Milano”, ha sottolineato l’ex presidente della Regione Lombardia, condannato in via definitiva nel 2019 a cinque anni e dieci mesi per corruzione.
Ora si sta dedicando alla stesura di un’autobiografia: “Quando sono stato in carcere ho approfittato per leggere e studiare molto. Ora continuo a farlo: studio politica, economia, teologia. Sto scrivendo un grosso libro che ripercorre tutta la mia esperienza politica. È la prima volta che lo dico” ha detto.
Quando finirà di scontare la pena, nel 2023, Formigoni potrebbe tornare in politica, infatti ha raccontato che “c’è molta gente che viene a trovarmi, per chiedermi una parere su diversi argomenti: sono sempre disponibile con tutti. Tornerò a fare politica non da giocatore in campo, ma da allenatore in panchina. Senz’altro”, ha concluso.
Tanto noi siamo pieni di personaggi simili in politica,nell’anno 2023 quando tornerà da uomo libero chiediamogli scusa di averlo messo dentro e ridiamogli anche gli arretrati che ha perso,tanto in Italia sappiamo fare solo questo allearci con i deliquenti…!
FACILE RUBARE…….LA VITA TI SORRIDE ANCORA, QUESTO E’ IL PROBLEMA.