«Indubbiamente il virus sta circolando e le misure di mitigazione messe in atto, tra restrizioni, zone rosse e distanziamento, fanno quel che possono ma non riescono a bloccare l’infezione e la diffusione della malattia. L’unica vera svolta sarà il vaccino».
Queste le parole di Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma, in un’intervista a ‘Il Messaggero’.
«Siamo nel pieno della seconda ondata della pandemia. E viviamo una reale preoccupazione di quel che può avvenire a gennaio». «Potrebbe arrivare un’ulteriore circolazione del virus, un ulteriore vigore. Dipende da quel che sta accadendo in questi giorni: tra due settimane sapremo se le misure restrittive hanno funzionato», ha aggiunto l’esperto.
I contagi di questi giorni «Rappresentano il risultato di quel che è accaduto nella prima metà di dicembre. Dai primi giorni di dicembre si oscilla dall’8 al 10% di contagi. Questo ci dice che il virus sta circolando e non è certo un aspetto positivo. L’indice Rt si sta alzando, anche se comunque a livello nazionale resta sotto l’1%».
Ora «Cerchiamo gli aspetti positivi: anche l’aumento delle terapie intensive delle ultime 24 ore, pari a 27 in più, non è altissimo e questo dato resta quindi sotto controllo. Ma parliamo di numeri che oscillano di giorno in giorno. E’ importante tenere sotto controllo questi numeri perché il rischio è nel nuovo aumento dei ricoveri».
«I contagi purtroppo sono in crescita e abbiamo anche un elemento decisamente doloroso da tenere sotto controllo: il numero dei decessi», ha puntualizzato Cauda, «Restiamo sempre sull’ordine delle centinaia ogni giorno. E’ decisamente allarmante», tutto ciò «Vuol dire che la malattia è tutt’altro che dominata», ha concluso.