«Le limitazioni decise non saranno sufficienti, è evidente. Così i contagi cresceranno ancora. Pensare di riaprire le scuole, con 20 mila casi al giorno, non ha senso».
Queste le parole del professor Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e docente di Igiene e Medicina preventiva alla Cattolica di Roma, in un’intervista al “Messaggero”.
«La circolazione del virus è ancora intensa. Questo stato di emergenza per altri sei mesi è necessario ma va colto in funzione dell’evidenza scientifica che ci dice una cosa ormai chiara: le misure per fermare la trasmissione di Sars-Cov-2 vanno mantenute in maniera coordinata sul territorio italiano e in modo comprensibile ai cittadini. Soprattutto devono essere applicate in maniera costante», ha spiegato l’esperto.
«Le pandemie sono fenomeni che durano anni, sicuramente mesi. Bisogna attrezzarsi per combatterla. Però bisogna utilizzare questo stato di emergenza per dare messaggi chiari e veritieri agli italiani e adottare misure efficaci. Bisogna cercare di anticipare il virus, non inseguirlo. La sfida di oggi è questa», ha aggiunto.
Alla domanda se sarebbe stato più lungimirante fare un lockdown di due-quattro settimane, per ridurre sensibilmente i contagi, Ricciardi ha risposto: «Non c’è dubbio. Questa continua alternanza di chiusure e aperture non riesce a invertire la curva epidemica. Produce effetti blandi e non duraturi. Questo virus è sempre lo stesso. Sappiamo che quando raggiunge determinate quote devi fare chiusure energiche, abbassare drasticamente il numero dei contagi, tornare a tracciare e testare i casi evitando così che la pressione sul sistema sanitario diventi drammatica».
Cosa bisognerebbe fare? «Non bisogna arrivare troppo tardi ai lockdown, come hanno fatto Regno Unito, Germania e Austria; bisogna invece avere il coraggio di farli al momento giusto. Se li fai troppo tardi, con i numeri così alti, il lockdown durerà molto di più, come già hanno detto in Gran Bretagna», ha detto.