«Il renzismo ormai è estinto, ma sopravvive come se nulla fosse tra i giornalisti e i telecommentatori italioti».
È quanto sostiene nel suo editoriale di oggi il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che suddivide i suoi colleghi in cinque categorie in base a come vedono la crisi di governo aperta da Matteo Renzi con le dimissioni delle due ministre di Italia Viva.
La prima categoria, scrive Travaglio, è costituita da quelli che “R. ha rovesciato il governo che aveva inventato e di cui faceva parte, dunque è colpa di Conte che deve andare a casa”.
Ci sono poi quelli che – continua Travaglio – credono che il leader di Italia Viva debba essere coinvolto nella formazione di un nuovo esecutivo e Conte «vada a casa per non disturbarlo».
La terza categoria è formata da quelli che “R. sul merito ha ragione, ma forse ha sbagliato qualcosa nei tempi e nei modi, dunque Conte deve andare a casa”.
Infine ci sono quelli che pensano che Conte debba andare a casa perché il suo governo non può reggersi su “Scilipoti e Mastella” e quelli che si scandalizzano perché il premier non si è ancora dimesso.
«In attesa di lunedì» quando Conte parlerà alla Camera «si annuncia l’addio a Iv di Nencini, padrone del marchio, che lo spedirebbe nel gruppo misto», fa notare Travaglio in conclusione.