«Viste le premesse, in Senato poteva andare molto peggio. Ma anche molto meglio, se nel Pd tutti avessero remato nella stessa direzione come nel M5S e in LeU».
È questo il commento di Marco Travaglio, nel suo editoriale di oggi, dopo che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incassato la fiducia al Senato nella tarda serata di ieri.
Il giornalista ricorda quanto dichiarato dal dem Walter Verini qualche giorno fa sui parlamentari del suo partito passati a Italia Viva: «non c’è bisogno di andarli a cercare», in quanto il loro «smarrimento si tocca con mano».
Possibile – si chiede Travaglio – «che in quattro giorni il Pd non sia riuscito a riconquistarne nemmeno uno in Senato?».
«L’impressione è che una parte del Pd sperasse di sfregiare il premier, per tenerlo in piedi ma zoppo e forzargli la mano in vista di un rimpastone o addirittura di un nuovo governo con chi scalpita all’uscio di Palazzo Chigi, magari al posto di ottimi ministri come la Lamorgese», osserva il direttore del Fatto Quotidiano.
Travaglio prevede poi per i giorni a venire «un nuovo mercato delle poltrone che paralizzi il governo per altre settimane, cioè un pernacchione in faccia agli italiani che da ieri sera speravano di aver archiviato questa crisi demenziale».