«È iniziato da pochi giorni il secondo maxi processo della storia italiana» basato sull’inchiesta Rinascita Scott nata dal procuratore Nicola Gratteri «il primo alle ‘ndrine. Si tratta del maxi processo Rinascita-Scott contro la ‘ndrangheta del Vibonese che mette sotto accusa un sistema criminale diffuso e ramificato in tutta Italia. A Lamezia Terme, nella zona industriale, è stata realizzata un’aula bunker per ospitare più di 300 imputati e un plotone di avvocati e giornalisti provenienti da tutto il mondo, riuscendo a rispettare pienamente il distanziamento e le norme anti-Covid».
Lo ha scritto in un post su Facebook l’europarlamentare del MoVimento 5 Stelle, Maria Chiara Gemma.
«Condivido quanto dichiarato dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, secondo il quale questo processo è importante per tanti aspetti. L’essere riusciti a celebrare il dibattimento in #Calabria testimonia che i calabresi non sono il popolo delle azioni incompiute e che quando ci si siede allo stesso tavolo e si è tutti dalla stessa parte è possibile realizzare opere complete con grande efficienza. La cosa più importante è il segnale dato alla gente che deve e può capire, senza alibi per nessuno, che si può fidare dello Stato e della sua ferma risposta.
Lavorando insieme, Stato e cittadini dimostrano che è possibile difendersi con i propri anticorpi democratici. Ora, senza retorica, cantare vittoria contro le mafie è da stolti, anzi, occorre sempre di più alzare la guardia e affinare gli strumenti di lotta da condurre a tutto campo», ha scritto ancora l’esponente pentastellata.
«In questa direzione va la risoluzione a firma MoVimento 5 Stelle approvata dal Parlamento Europeo il cui testo, grazie al contributo della collega Sabrina Pignedoli, chiede agli Stati dell’Unione Europea di introdurre nel proprio ordinamento giudiziario delle leggi specifiche sul crimine organizzato di tipo mafioso affinché si possa migliorare la collaborazione europea nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, che sempre più agiscono a livello transnazionale. Rivolgo un particolare appello a tutti gli organi d’informazione, soprattutto a quelli televisivi di massa, affinché tengano sempre i riflettori accesi su questa lotta e che in particolare seguano con la dovuta attenzione il processo di Lamezia Terme, nonostante il divieto imposto dal Collegio giudicante ai giornalisti di effettuare riprese audio e video», ha concluso.