«Alcuni giornali, tra cui TPI, ne hanno scritto, ma l’ennesima vergogna che macchia la condotta di ASPI non ha trovato spazio nei talk di approfondimento politici, occupati dalle querelle scatenata dalle dimissioni delle ministre renziane Bonetti e Bellanova. Le due questioni, ovvero il futuro del governo ed il dovere, da parte della politica, di intervenire sulle concessioni autostradali a prescindere da quel che sarà il giudizio della magistratura, sono legate. Io sostengo la nazionalizzazione delle autostrade».
Così l’ex deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, in un editoriale per TPI.
«Ritenevo – e lo scrissi pubblicamente – che il Conte II avrebbe trovato le stesse identiche difficoltà per la contiguità di taluni esponenti del Partito Democratico con determinati gruppi industriali italiani. E mi riferivo, soprattutto, alla compagine renziana, ovvero ad una congrega di trombettieri del peggior establishment del Paese», ha proseguito Di Battista.
«Boschi e Renzi sono indagati per finanziamento illecito. Stesso reato per il quale è finito sotto inchiesta Francesco Bonifazi, l’ex tesoriere del PD durante gli anni d’oro del grande renzismo, ultimamente visibile al fianco di Renzi, come Fabio con Mingo, durante le interviste che il senatore rilascia per strada a chiunque provi a farlo sentire importante. L’indagine che coinvolge Bonifazi riguarda un’altra fondazione, la Eyu. Sono tutti, ovviamente, innocenti per queste inchieste ma sono colpevoli le loro politiche. Il 5 gennaio scorso Renzi ha dichiarato: “Italia Viva voterà contro revoca delle concessioni autostradali”. Tutto lineare», ha ricordato l’ex parlamentare, che ha fatto notare: «Perché i pm stanno indagando sulla Fondazione Open? Perché la ritengono “un’articolazione politico-organizzativa del PD (all’epoca di Renzi ovviamente)”. E per questo ipotizzano che determinate donazioni alla fondazione furono finanziamenti illeciti. Vedremo. Ma resta la commistione tra politica e finanziamenti. Restano i dubbi sui conflitti di interessi. Resta il giudizio politico. Tra i finanziatori della Fondazione Open compare Beniamino Gavio, azionista del gruppo industriale che gestisce 1.423 km di autostrade».