«Tutta Italia, tranne la Sardegna, si stia avvicinando a passi lunghi verso la zona rossa. La Lombardia, per quello che ha passato nei mesi scorsi, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni, ma non sono preoccupato per questa regione più che per altre. È fuori discussione che bisogna vaccinare. Si può fare molto di più rispetto a quello che già stiamo facendo rispetto a questa situazione. Bisogna andare a Bruxelles a battere i pugni».
Lo ha dichiarato Guido Bertolaso, consulente del presidente di Regione Lombardia per il Piano Vaccinale.
«Avrei molti motivi» – ha continuato il consulente per il piano vaccinale – «per essere avvilito e frustrato, a partire dall’andamento della pandemia, alle due province in zona rossa a tutti gli effetti, fino alle rianimazioni piene, compreso l’ospedale in Fiera che ha 57 ricoverati in terapia intensiva. Statistiche molto pesanti, oltre al sistema di prenotazioni che continuano a funzionare male».
«La legge» – ha affermato ancora Bertolaso – «dice che gli specializzandi sono chiamati a fare vaccinazioni. Non è facoltativo, è un obbligo. Scriverò al Prefetto di Milano e gli chiederò di chiedere per la seconda volta, l’elenco degli specializzandi. La prima volta ha risposto un solo rettore».
Per il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio «nonostante non si siano ancora accese e spie dell’allarme, abbiamo però una situazione che ci dice che, quotidianamente, le cose stanno peggiorando. C’è un contagio che sta risalendo, numeri che stanno aumentando. Abbiamo ancora, ed è un dato importante, i valori dei ricoveri in terapia intensiva e in terapia ordinaria che sono sotto soglia, sotto il 30 e il 40%. Però c’è un aumento ed è un aumento quotidiano».
Cirio, intervistato da Sky Tg24 ha poi sottolineato: «Questo è il motivo per cui sono intervenuto e interverrò ancora nei prossimi giorni e così come abbiamo già iniziato a fare con le zone rosse e faremo nei prossimi giorni, dobbiamo essere pronti ad intervenire chirurgicamente laddove è necessario».