Vaccini, Locatelli (Css): «La fascia 70-79 va tutelata assolutamente: 1 soggetto su 10 che si infetta rischia di perdere la vita»

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«I dati mostrano il rallentamento e una lieve flessione dell’indice di contagiosità dall’1,16 a 1,08, con 9 mila soggetti in meno contagiati, ma la circolazione del virus è assai diffusa, ci sono 145 mila nuovi contagi. Non dobbiamo dimenticare il carico sulle terapie intensive, pari al 39%, oltre 3.700 ricoverati, vicino al picco della prima ondata quando furono 4.063. Stiamo vedendo l’effetto delle misure ma non possiamo pensare di deflettere dal mantenere le misure» attuali.

Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità alla trasmissione Che tempo che fa.

«Io ho sempre detto» – ha proseguito – «che il vaccino al personale sanitario è condizione imprescindibile per poter svolgere un ruolo sanitario. Chi si rivolge ad una struttura ospedaliera deve essere sicuro che è stato fatto il massimo» per evitare il contagio.

«”ella prima fascia di persone vaccinate il criterio anagrafico è stato seguito: il 54% degli ultraottantenni ha ricevuto 1 dose, il 25% due dosi» – ha spiegato Locatelli – «La fascia 70-79 va tutelata assolutamente: 1 soggetto su 10 che si infetta rischia di perdere la vita. Si è data la priorità ai vulnerabili. Si è cercato di proteggere i più fragili e vulnerabili; la prossima priorità ora va data alla fascia 70-79».

«Moderna ha iniziato la sperimentazione sui bambini» – ha aggiunto il presidente del Consiglio superiore di sanità – «tutti e 4 i vaccini approvati hanno un piano di sviluppo pediatrico, si parte dagli adolescenti e si abbassa progressivamente la fascia di età, è importante testarli e validarli per poterli usare anche in età pediatrica».

Locatelli ha poi detto che i vaccini contro il Covid richiamano «molta più attenzione da parte dell’opinione pubblica rispetto agli altri, mai prima c’era stata un campagna vaccinale così importante. È poi giusto essere attenti perché si sono impiegate piattaforme vaccinali mai impiegate prima e lo stesso vaccino ha come unico precedente quello del vaccino Ebola. Questo giustifica l’alta attenzione, le aspettative sono elevate ed è opportuno che i meccanismi di farmacovigilanza trovino la più precisa attuazione».

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