«Ogni volta gli stessi errori. Non si impara mai. È incredibile».
Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e virologia dell’Università di Padova, ha commentato così, in un’intervista al quotidiano online ‘Open’, le riaperture decise dal governo Draghi.
«”Ragionato” non è un termine scientifico. Il rischio può essere calcolato, valutato o interpretato, semmai. Se si tratta di un rischio calcolato, quanti casi e quanti morti sono stati messi in conto? Se hanno fatto questo calcolo sarebbe meglio ci venisse detto, perché sapremmo cosa rischia l’Italia», ha spiegato l’esperto.
«Il rischio può essere calcolato, valutato o interpretato, non “ragionato”. Deve essere calcolato in termini di probabilità e di conseguenze. Tradotto: che probabilità c’è che la trasmissione del virus riparta? E poi: quanti morti in più ci si aspetta? Questi sono i termini della discussione. Non ci sono altri calcoli né ragionamenti da fare», ha detto ancora Crisanti.
Quanto all’Italia divisa in zone, Crisanti ha detto: «Sono tutte misure fatte senza nessuna valutazione. Nel Regno Unito hanno eliminato alcune misure di distanziamento sociale e portato il Paese in una situazione che è esattamente quella che si intende replicare in Italia a partire dalla prossima settimana. Però con dei parametri completamente diversi. Allora o siamo noi irresponsabili nei confronti della salute o sono irresponsabili gli inglesi nei confronti dell’economia. Non c’è una via di mezzo».
Alla domanda su cosa pensi dei pass per gli spostamenti, Crisanti ha risposto: «Dipende da come sono impostati e da quali parametri vengono presi in considerazione. Se è basato sul tampone rapido è una boiata pazzesca. Se è basato sulla vaccinazione c’è un problema etico, perché ci sono persone vaccinate per priorità e altre no. L’opzione sui guariti dalla Covid, che hanno quindi gli anticorpi, ha già qualche fondamento in più. Ma è da monitorare».