“Non so su che basi Draghi possa dire che la probabilità di tornare indietro è molto piccola. I numeri dicono altro”.
Lo ha detto Massimo Galli, direttore del Reparto Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, a proposito delle dichiarazioni del presidente del Consiglio nella conferenza stampa del 26 marzo.
Ospite di ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi e Andrea Scanzi, con la partecipazione di Marco Travaglio, in onda tutti i mercoledì alle 21.25 su Nove, Galli ha affermato che le parole del premier sono molto azzardate perché “abbiamo dei numeri che non consentono di cantare ancora vittoria, c’è poco da fare. Oltretutto, questo sistema dei colori è stato perverso da questo punto di vista perché troppe volte si è cantata vittoria e troppe volte si è preteso il riadattamento immediato senza che il trend si consolidasse”.
Nel corso di “Timeline”, in onda su Sky TG24, Massimo Galli, è intervenuto anche sulla decisione della Regione Lombardia di autorizzare i tamponi salivari nelle scuole, a partire da maggio. “È un’ottima notizia, mi auguro che possa avere il massimo dello spazio nel Paese. La possibilità di avere una risposta pronta, rapida, ci dà una notevole spinta per cercare di limitare il problema nei contesti delle scuole, che continuo a sostenere sono ambiti dove l’infezione, soprattutto questa data dalle nuove varianti, dalla variante inglese, non può che circolare”, ha spiegato ancora.
“Evviva quindi questa sperimentazione, promossa dall’Università di Milano, una operazione importante e fondamentale. Auspicavo che ci fosse una situazione a tre gambe: tante vaccinazioni, tanti test e le chiusure mirate”, ha aggiunto l’infettivologo.
Per quanto riguarda l’efficacia dei vaccini anti-Covid, ha osservato: “I vaccini funzionano bene, ne abbiamo la dimostrazione soprattutto fuori dal nostro Paese. Probabilmente in Italia potrebbero essere implicati nelle prime flessioni misurate”.
“Abbiamo fatto una campagna vaccinale troppo lenta, poi non ci sono vaccini giusti o sbagliati. Ci sono vaccini che sono a disposizione oppure no e ci sono vaccini che si riesce a somministrare, oppure no, nei quantitativi giusti”, ha sottolineato. “Noi dovemmo fare 20-30 milioni di dosi in un periodo molto breve e non so quanto breve potrà essere. Temo non brevissimo. Aprire di più in questo momento, senza aver queste dosi, francamente è una scommessa molto azzardata”, ha concluso Galli.