Donno (M5S): ‘Non è più accettabile che la Lega stia al Governo per fare l’opposizione e lucrare consenso sfruttando le sofferenze dei cittadini’

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“Ieri Giuseppe Conte ha riassunto benissimo con le sue parole la situazione politica che stiamo vivendo”.

Lo ha scritto Leonardo Donno in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, osservando che “non è più accettabile che una forza politica come la Lega, pensi di poter stare al Governo a fare l’opposizione, per lucrare consenso sfruttando le sofferenze dei cittadini soffiando sul fuoco della disperazione e della rabbia di chi è in difficoltà”.

“Questo è il momento di lavorare responsabilmente per tirare fuori l’Italia dall’emergenza. Non ha alcun senso stare al Governo per prendersi i meriti dei successi e inveire quando conviene, per cercare di raccattare qualche voto in più. Questo è assolutamente indegno!” ha sottolineato il Portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera.

“Mentre Salvini continua ormai da un anno e mezzo con la sua becera propaganda insieme alla sua collega #Meloni, noi abbiamo sempre saputo da che parte stare. E grazie al Presidente Conte, lavoreremo con ancor più forza per rilanciare il Paese! Forza” ha concluso l’esponente pentastellato.

Coprifuoco alle 22, Conte: «È una misura che non può che essere transitoria. Cosa faranno adesso i ministri leghisti?»

«Governare in tempi di pandemia è una responsabilità dura, durissima. Si è costretti a intervenire con misure limitative di alcune pur fondamentali libertà costituzionali, a chiedere grandi sacrifici ai propri connazionali. Posso garantirvi che si tratta di scelte difficili, anzi difficilissime. Ma la responsabilità di governo impone di tutelare la salute dei cittadini oltreché di preservare il tessuto economico e sociale. E talvolta tutto questo si traduce in scelte a primo giudizio impopolari, poco adatte a chi in tempi di pandemia preferisce guardare alle tabelle dei consensi.
Una forza politica è libera di scegliere la via più comoda dell’opposizione, sperando di riuscire a intercettare il diffuso malcontento delle tante famiglie e imprese che stanno affrontando una durissima prova».

Così, su Facebook, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

«Oppure può decidere di condividere le responsabilità di governo, avendo così la possibilità, con i propri ministri, di sedere ai tavoli dove si formano le decisioni e orientare le scelte. Utilizzare la propria posizione per incassare onori e vantaggi, rifuggendo però oneri e responsabilità, è tanto facile quanto ingiusto e scorretto. Per rispetto dei nostri concittadini che soffrono abbiamo tutti il dovere di essere trasparenti: è intollerabile in piena pandemia fingere di essere all’opposizione per cavalcare il malcontento dei cittadini e al tempo stesso assestarsi comodamente al vertice di ministeri importanti e sedersi tra i banchi della maggioranza per lucrare vantaggi, per appuntarsi medaglie e piantare bandierine. Sia chiaro, nessuno qui esulta per un coprifuoco che dal periodo invernale si trascina alle ore 22. Si tratta di una forte limitazione alla libertà di circolazione, un sacrificio personale ed economico enorme per molti di noi. È una misura che non può che essere transitoria. Confidiamo tutti che possa essere rivista il più presto possibile, non appena l’andamento della curva epidemiologica lo permetterà. Ma sempre sulla base dei dati scientifici, applicando i criteri di adeguatezza e di proporzionalità», ha scritto ancora Conte.

«Cosa faranno adesso i ministri leghisti? Si accoderanno ad apporre le proprie firme alla iniziativa propagandistica contro il coprifuoco lanciata ieri dal loro leader di partito, oppure si dissoceranno? Immagino che tutti i cittadini vorrebbero idealmente firmare non solo contro il coprifuoco, ma contro tutte le limitazioni e le sofferenze che questa pandemia ci sta procurando. Ma forse, prima di tutto, i cittadini pretendono dai propri governanti trasparenza e correttezza. Bisogna scegliere da che parte stare: se da quella di chi soffia sul fuoco o da quella di chi si rimbocca le maniche per spegnere l’incendio», ha concluso.

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