I giudici hanno stabilito che il processo milanese Ruby ter, che vede imputato l’ex premier Silvio Berlusconi, sarà sospeso fino alle dimissioni del leader di Forza Italia, ricoverato al San Raffaele dallo scorso 6 aprile.
La decisione della corte presieduta dal presidente Marco Tremolada è stata presa dopo che la difesa ha presentato in aula, tramite l’avvocato Federico Cecconi, “un’istanza formale di legittimo impedimento”, dato che le condizioni di salute del Cavaliere sono tali da “imporre un impedimento visto il ricovero”.
In aula la difesa, che ha chiesto un rinvio di “due, tre mesi”, ha presentato “un’ulteriore relazione” sullo stato di salute dicendosi disposta a “ulteriori accertamenti disposti dal tribunale” al termine del ricovero. Il pm Luca Gaglio vista la “patologia accertata” si è detto favorevole al rinvio, ma ha mostrato “perplessità” nel fissare un’udienza con ampia distanza, infatti ha chiesto che la successiva udienza venisse fissata il 19 maggio, data in cui è stata prevista la testimonianza di Giuseppe Spinelli.
I giudici hanno quindi stabilito che “l’attuale stato di ricovero costituisce un assoluto impedimento a comparire e pertanto fino a che rimane ricoverato l’imputato il processo sarà sospeso, con sospensione dei termini della prescrizione fine alla dimissione”. I giudici potrebbero chiedere “l’espletamento di una perizia” nel momento in cui, una volta dimesso, saranno segnalate dalla difesa ancora condizioni di salute non ottimali. La prossima udienza si terrà dunque il 19 maggio se Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari, non sarà ancora ricoverato.
“È ancora ospedalizzato. Credo che a nessuno di noi possa far piacere essere ricoverato da tre settimane, anche per gli strascichi del Covid”, ha detto Federico Cecconi, difensore di Silvio Berlusconi, spiegando al termine dell’udienza milanese del processo Ruby ter quali fossero le condizioni di salute dell’ex premier.