Partiamo dal dato sugli sportelli automatici, che in genere si trovano nelle filiali bancarie. Ebbene,
Alla fine del 2019, secondi i dati Bankitalia, nel nostro Paese esistevano 24.311 filiali bancarie, in calo costante dal 2010 quando erano 33.663. Il calo di Atm disponibili è più forte al Sud. “L’articolazione territoriale degli sportelli bancari operativi in Italia alla fine del 2019 – si legge in un report pubblicato dalla Banca d’Italia il 31 marzo del 2020 – mostra una maggiore presenza nelle regioni del Nord, che rappresentano il 57 per cento del totale nazionale. Il numero di sportelli ubicati nelle regioni del Sud e nelle Isole ammonta complessivamente al 22 per cento del totale nazionale”. Gli Atm multifunzione sono scesi da 35.671 nel 2013 a 31.807 nel 2018 in base ai dati del report sul Sistema dei pagamenti di Bankitalia pubblicato a ottobre del 2020.
Oltre alla minor presenza di sportelli, le banche devono far fronte ai nuovi costi della gestione della liquidità dei clienti. La Banca centrale europea infatti, impone loro tassi negativi quindi per le banche è controproducente che i clienti abbiano troppi soldi sul conto corrente. Alcuni istituti dunque, hanno predisposto misure contro l’eccesso di liquidità, per esempio il gruppo Ing da luglio eliminerà del tutto il denaro contante e diventerà «cashless».
A breve potrebbe arrivare un cambiamento significativo anche dal punto di vista dei costi per i consumatori. Bancomat spa, la società che gestisce i circuiti di pagamento e prelievo più diffusi e conosciuti in Italia e che ha come socie 125 banche italiane, ha studiato un progetto di revisione dei costi che è al vaglio di un’istruttoria dell’Antitrust. “Tra le novità più importanti – scrive l’Autorità garante della concorrenza e del mercato – si registrano l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento della commissione applicata al prelievo – da parte del consumatore – direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’Atm”. Se questo modello dovesse essere approvato, chi ritira contante presso lo sportello di una banca di cui non è cliente potrebbe dover pagare non più una commissione interbancaria, se previsto dalle sue condizioni contrattuali, che è pari a 0,5 euro a prelievo, ma una commissione di importo diverso a seconda della banca dove ritira. I consumatori potrebbero non conoscere in anticipo i costi di prelievo, e potrebbe essere più alta di quella attuale, perché a descrezione di ciascuna banca.
L’Antitrust comunicherà l’esito dell’istruttoria entro la fine di quest’anno, ma la decisione della revisione del modello è oggetto di critiche anche all’interno della stessa bancomat spa. Se dovesse essere approvato il cambiamento, le banche piccole che hanno una presenza meno capillare e quelle che hanno puntato sul digitale avrebbero uno svantaggio, perché sono i loro clienti a utilizzare maggiormente gli Atm delle altre banche e soprattutto di quelle più grandi che ne hanno un numero maggiore.