Bankitalia – come scrive Quifinanza.it – ha evidenziato che gli sportelli bancomat sono sempre più rari sul territorio, e Antitrust, nell’esaminare una proposta di Bancomat S.p.a., ha avanzato delle ipotesi su come potrebbero cambiare gli importi delle commissioni per il ritiro cash.
Stando al report di Bankitalia, nel 2019 c’erano in Italia 24.311 filiali bancarie, mentre nel 2010, le filiali erano 33.663. Ultimamente alcuni, come Ing, hanno chiuso tutti gli ATM e le casse automatiche.
Il problema dovrebbe avere un maggiore impatto nel Sud e nelle Isole. Stando alle cifre infatti, il 57 per cento del totale nazionale degli Atm si troverebbe al Nord, mentre nel mezzogiorno ci sarebbe soltanto il 22 per cento degli sportelli automatici.
L’aumento dei costi invece, – riporta Quifinanza – dipenderebbe dal piano di revisione di Bancomat, la società che gestisce i circuiti di pagamento e prelievo più diffusi e conosciuti in Italia e che offre i suoi servizi a 125 banche italiane.
“Tra le novità più importanti – scrive l’Antitrust – si registrano l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento della commissione applicata al prelievo, da parte del consumatore, direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’Atm”.
Nel caso in cui il piano venisse approvato, chi si approvvigiona a uno sportello diverso da quello della propria banca, non dovrà più corrispondere una commissione di 50 centesimi, ma potrebbe essere prevista una tassa con un importo variabile a seconda della banca scelta per il ritiro dei soldi. La commissione potrebbe essere dunque molto più cara di quella al momento prevista.