“La campagna vaccinale ha comportato quella che io ritengo essere una svolta, svolta che non sarà temporanea”.
Così il direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ospite di Agorà, spiegando che “la nostra relazione con questa malattia sarà diversa nei prossimi mesi: non abbiamo una soluzione completa del problema, abbiamo un problema che va risolto a livello globale se lo vogliamo lasciare alle nostre spalle, ma comunque abbiamo un andamento che da questo punto di vista ci mette ad avere un’ingerenza meno pesante di questa malattia nel nostro quotidiano e nella prospettiva della ripresa che tutti vogliano possa avvenire”.
Per quanto riguarda i parametri fissati dal governo per le zone bianche, ha osservato: “Mi rifugio ulteriormente sul discorso riguardante i vaccini che hanno spostato l’equilibrio più rapidamente di quanto mi aspettassi. Quando il 26 aprile sono state riaperte molte cose la situazione non lo lasciava presagire, e invece sono andate bene e ne sono molto felice. C’era il 10 per cento di probabilità che le cose andassero bene e invece, devo dire, è accaduto. Quel che è successo è che gli italiani, e soprattutto gli anziani, hanno messo in campo comportamenti” migliori “in termini di attenzione e prudenza”. Ma “siamo molto lontani dai numeri del Regno Unito, tanto è vero che la reazione di Fauci sulla situazione italiana è stata ‘è un buon inizio’. Ora bisognerà vedere cosa andrà fatto da tanti punti di vista, su quello vaccinale con i richiami ad esempio”.
“Non la vedo facilissima” la possibilità di “vaccinare in vacanza” ma “vedo la possibilità di una notevole confusione se non si riesce a organizzare le cose come si deve”. E’ però una “cosa non impossibile in una società moderna ed organizzata”, ha detto ancora l’esperto. In ogni caso, per Galli, per garantire la vaccinazione in vacanza “i tempi sono brevi e le procedure dovrebbero essere standardizzate bene. Se salta fuori qualcuno o qualcosa che si rivela capace di farlo molto volentieri. Ma bisogna garantire tutto questo senza confusioni e senza dilazioni o rinvii inutili e teoricamente pericolosi”.
“Vaccinare anche bambini e adolescenti, e adesso si potrà fare sugli adolescenti, è importante per togliere al virus la possibilità di circolare”, ha poi detto commentando il via libera dell’Ema al vaccino Pfizer per i ragazzi dai 12 ai 15 anni.
“Piaccia o non piaccia – ha aggiunto – i giovani rappresentano un serbatoio importante per questo virus, meno colpiti dal punto di vista della gravità dei quadri clinici, meno facili da infettare certo. Però ultimamente girano varianti che causano infezioni alla grande tra i ragazzi e tra i bambini, per quanto asintomatiche. Infezioni che mantengono in circolo il problema. Siamo lontani dalla mitica immunità di gregge”, ha concluso.