Inps, Tridico: ‘Il reddito di cittadinanza ha salvato persone dalla povertà durante la pandemia’

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“È un momento in cui il Paese cerca di uscire da un periodo drammatico, ma oggi i segnali di ripresa sono incoraggianti e robusti”.

Lo ha detto il presidente dell’Inps Pasquale Tridico durante la presentazione del rapporto annuale Inps alla Camera.

“L’impatto della pandemia ha avuto effetti differenziati sui lavoratori – ha proseguito -. Il reddito di cittadinanza e il reddito di emergenza e la disoccupazione hanno rappresentato una tutela contro il peggioramento delle condizioni di povertà”.

E, ha concluso Tridico: “Durante la pandemia gli interventi messi in atto dall’Inps hanno raggiunto oltre 15 milioni di beneficiari, per una spesa pari a 44,5 miliardi di euro.

Tridico ha anche detto che “in corrispondenza del calo dell’input lavorativo si registra un calo dei redditi da lavoro: l’imponibile previdenziale è sceso di circa 33 miliardi, portandosi da 598 miliardi nel 2019 a 564 miliardi nel 2020 (-5,6%)”.

“In valore assoluto – ha spiegato – la contrazione più rilevante è stata quella dei dipendenti privati (da 369 a 340 miliardi, pari al -7,9%), mentre per gli autonomi il calo è stato pari al -6,0%. Se consideriamo le retribuzioni individuali, a seguito della riduzione media delle settimane lavorate la retribuzione media annua dei dipendenti è scesa da 24.140 euro nel 2019 a 23.091 euro nel 2020, un calo del -4,3% corrispondente a una perdita di poco più di 1.000 euro”.

“Ciò – ha continuato – accresce la polarizzazione all’interno del lavoro dipendente, qualora si consideri che le retribuzioni medie annue dei dipendenti occupati per tutto l’anno sono cresciute da 32.668 a 36.448 euro (+11,6%)”.

“Occorre ripensare il ruolo dei giovani nella società italiana, lavorando a partire da scolarizzazione, occupazione, abitazione e uscita dalla famiglia di origine. Tali aspetti in particolare necessitano di interventi specifici volti, da una parte, a migliorare la qualità della formazione e, dall’altra, a favorire un maggior assorbimento dal tessuto produttivo, capace di evitare quel fenomeno di brain drain che negli anni recenti ha accompagnato la fuga di molti nostri giovani adeguatamente formati e specializzati. A tal fine andrebbero introdotti non solo sgravi contributivi selettivi per le aziende, ma anche politiche di incoraggiamento per gli stessi giovani, quali il riscatto gratuito della laurea a fini pensionistici e di periodi di formazione”, ha aggiunto Tridico.

1 COMMENT

  1. ahooo anche all’estero in Francia, Germania, Inghilterra ecc… il “sussidio di povertà/disoccupazione” lo prendono migliaia di persone realmente bisognose, tra questi anche delinquenti e falsi poveri, ma i giornalisti e politici non rompono i coglioni ogni santo giorno con ipocrisie e menzogne sul reddito di cittadinanza.

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