«A Latina è stato arrestato un imprenditore per scambio politico-mafioso. Secondo le accuse aveva promesso voti alla lista ‘Noi con Salvini’ nel 2016».
Lo ha scritto in un post su Facebook Nicola Morra, senatore e presidente della Commissione parlamentare Antimafia.
«Questo imprenditore operava nel settore dei rifiuti e previo pagamento di una somma di 45mila euro a membri del “Clan Di Silvio”, avrebbe assicurato l’aggiudicazione di almeno duecento voti al capolista candidato nella lista “Noi con Salvini”, nei quartieri di influenza criminale del Clan», ha scritto ancora Morra.
«L’elezione del politico sarebbe stata per l’imprenditore pontino funzionale alle strategie economiche della sua società per ottenere verosimilmente il monopolio nella gestione dei rifiuti e delle bonifiche nel territorio pontino», si legge nel post.
«Sono fatti di enorme gravità. Salvini intervenga sul suo partito per fare chiarezza su eventuali rapporti fra suoi esponenti e clan mafiosi.
E, ovviamente, riferisca pubblicamente al riguardo evitando il ripetersi di tali incredibili ed incresciosi episodi. Se no, a chiacchere, tutti sono contro la mafia. Prendendosene i voti però», ha concluso.
Secondo quanto riportato da Askanews, «il provvedimento restrittivo si basa sulle risultanze acquisite in due diverse indagini eseguite dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia e dagli Agenti delle Squadre Mobili di Latina e Roma, con il supporto e la collaborazione del Servizio Centrale operativo della Polizia di Stato».
«Nell’ambito del filone condotto dai militari della Sezione Operativa di Aprilia, denominato “Touchdown”, si è accertato l’intervento illecito di un imprenditore, operante nel settore dei rifiuti, insieme con un suo collaboratore, in occasione dell’elezione amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di Latina del 5 giugno 2016», spiega l’agenzia.
nulla di nuovo sotto questo sole, il problema che tutto finirà a tarallucci e vino, il politico corrotto continuerà a fare il politico nello stesso partito, oppure “emigrerà” in altro che lo promuoverà con incarichi redditizi per lui e per la lobby d’appartenenza.
Con la nuova legge Cartabia il tizio la sfangherebbe dopo pochi mesi per improcedibilità, per le capacità degli avvocati difensori in quanto sarà difficile provare le accuse ascrittogli, trattasi di raccomandazioni, il lavoro sporco lo hanno compiuto altri definibili manovalanza al soldo dei partiti.