«Nella gara tra Salvini, Meloni e Renzi che giocano su chi la spara più grossa riguardo al reddito di cittadinanza, il premio per l’attacco più indegno va alla Meloni. Ha paragonato il reddito al metadone».
Così su Facebook l’ex ministra del Sud, Barbara Lezzi.
«Ricordiamo alla signora che campa di politica da sempre, che i 2/3 dei beneficiari non sono collocabili nel mercato del lavoro perché anziani, disabili o minori. Le ricordiamo, inoltre, che tra i nuovi poveri che grazie al reddito non si ritrovano completamente al buio, ci sono piccoli imprenditori e partite Iva piegati dalla pandemia», ha fatto notare Lezzi.
«E basta con la storia delle truffe. Devono essere perseguiti e puniti coloro che intascano soldi pubblici pur non avendone diritto ma nel 2020, secondo la Guardia di finanza, le irregolarità accertate sul reddito si attestano sulla cifra dei 50 milioni di euro mentre quelle sugli appalti arrivano a 5 miliardi», ha aggiunto.
«Di questo dato non parla nessuno, Meloni compresa. L’unico male italiano ormai sono i poveri mica la Mafia e la corruzione.
Aumentiamo i controlli per tutti e si faccia in modo che i responsabili paghino e non diventino “improcedibili” come vuole la riforma Cartabia», ha concluso la senatrice.
Reddito di cittadinanza, Meloni: ‘È come il metadone per i tossici, abolirlo’. Pd-M5s: ‘Si vergogni, è una legge di civiltà’
«È una misura cretina e fatta male, una misura depressiva per la nostra economia, che ha favorito il lavoro nero e la disoccupazione. Considero vergognoso – ha continuato – che, quando fu istituito, l’allora ministro dell’Economia (Giovanni Tria, ndr) alla domanda “cosa avete fatto per il Sud?” rispose “il reddito di cittadinanza”. È lo stesso principio del mantenimento a metadone per i tossicodipendenti: non voglio tirarti fuori dalla droga ma mantenerti nella tua condizione», ha detto Meloni.
«Questo non significa che non ci debbano essere strumenti di sostegno. Noi abbiamo presentato un assegno unico universale, ma le caratteristiche devono essere completamente diverse dal reddito di cittadinanza», ha aggiunto.
“Ma non si vergogna Giorgia Meloni anche solo di pensare una cosa del genere? Orgogliosa di stare dalla parte di chi è in difficoltà. Orgogliosa di una misura di civiltà da difendere”, ha scritto su Twitter la deputata M5S Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione nel governo Conte II.
Il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani, ha ribatutto: “Di fronte alla catastrofe sociale di un Paese in cui nel 2020 i poveri sono aumentati di un milione, la proposta di Giorgia Meloni (non da sola, purtroppo) è cancellare il reddito di cittadinanza. Che il reddito abbia tanti limiti e vada riformato è evidente”, ma “abolirlo di punto in bianco vorrebbe dire invece abbandonare al loro destino milioni di persone in condizione di bisogno, in una delle fasi economiche e sociali più difficili della storia del nostro Paese. Per questo – ha concluso – la proposta della Meloni è una fesseria. L’ennesima, che viene da una destra estrema che considera la povertà nulla di più che una colpa da espiare“.