Aumenta la disuguaglianza di genere tra i pensionati. Nei primi sei mesi di quest’anno lo scarto tra l’importo medio degli assegni previdenziali percepiti dagli uomini, pari a 1.429 euro, e quello delle lavoratrici (931 euro) è stato di 498 euro, circa 33 euro in più di quello registrato a fine 2020.
L’accentuarsi di questo divario è stato segnalato dal monitoraggio dell’Inps sui flussi di pensionamento nel primo semestre di quest’anno in cui sono pagate 389.924 pensioni, con oltre 125mila uscite anticipate. E con un “effetto Quota 100” sugli assegni dei dipendenti pubblici.
L’importo medio dei trattamenti liquidati dall’Inps tra gennaio e giugno di quest’anno è stato di 1.155 euro. Gli assegni mediamente più alti continuano ad essere quelli dei dipendenti pubblici con 1.979 euro (in tutto 52.139 nuovi trattamenti).
Le pensioni con decorrenza nel primo semestre 2021 sono state 177.414 per il Fondo lavoratori dipendenti e 121.768 per l’insieme delle gestioni degli autonomi (822 euro l’assegno medio).
Ai parasubordinati sono stati erogati 18.681 trattamenti (282 euro l’importo medio) mentre gli assegni sociali sono stati 38.603 (in media 417 euro).