Virginia Grilli, la ragazza a cui il 9 maggio all’ospedale Noa di Massa hanno iniettato per errore sei dosi di Pfizer, non riesce ad ottenere il green pass.
Nonostante da tre mesi non stia bene, “non sarò mai una no vax – ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Dagospia -, nonostante la paura, i continui accertamenti, i malesseri fisici e psicologici. Anzi, faccio un appello ai miei coetanei: vaccinatevi, mettete le mascherine e niente assembramenti”.
La 23enne, laureata in Psicologia clinica e oggi studentessa magistrale all’università di Pisa, ha raccontato la sua condizione attuale: “Non sto bene. La mia vita è cambiata radicalmente mi sembra di vivere nel mondo dei quanti dove regna l’indeterminazione. Sto attraversando un periodo di malessere fisico e psicologico, ho fatto molti day hospital. Mi devo sottoporre a continui controlli neurologici, cardiaci, immunologici e psicologici. Potrei avere un’alterazione del sistema immunitario. Sono dimagrita, nessuno sa dirmi quando tornerò a star bene. Mi avevano detto che l’overdose di vaccino avrebbe annullato il vaccino stesso e dunque non avrei avuto gli anticorpi. E invece sono arrivati due mesi e mezzo dopo l’iniezione. Ho valori che superano di 60 volte la soglia della normale vaccinazione con due dosi”.
Le iniettarono sei dosi di Pfizer, ora non può avere il green pass https://t.co/ad9c6JxF7A
— informazione salute (@infoitsalute) July 26, 2021
Ha fatto anche sapere che non riesce ad ottenere il green pass perché “nessuno si prende la responsabilità di rilasciarmelo essendo io un caso unico. Se non lo avrò farò causa a Regione Toscana e ministero della Salute. Senza la certificazione a settembre non posso frequentare l’università, fare gli esami in presenza e neppure partecipare al tirocinio curriculare che ho dovuto interrompere ed è obbligatorio per la laurea magistrale”.
La ragazza non ha presentato denuncia penale contro il medico e l’infermiera che le hanno fatto l’iniezione: “Si può sbagliare. Mi riservo di chiedere i danni morali e materiali all’ospedale” ha detto.
“L’infermiera era terrorizzata. Il medico non si è fatto sentire, lo ha fatto suo padre” che è “il direttore sanitario dell’ospedale” ha rivelato.
Ha sempre fiducia nella sanità pubblica ma “con qualche riserva”, ha concluso Virginia.