Voghera, il video dell’assessore che parla con un testimone. I legali: ‘Manipola scena del crimine’

0
81

“Hai visto che ha fatto per darmi un calcio in testa? L’importante è quello, che hai visto che stava dandomi un calcio in testa”.

Così l’assessore alla Sicurezza di Voghera Massimo Adriatici ha detto ad un testimone interrogato da un militare dell’Arma, subito dopo aver sparato al trentanovenne Youns El Boussettaui.

Le immagini sono riprese da un video girato martedì 20 luglio scorso e recuperato in esclusiva da LaPresse, secondo cui l’assessore in quel momento era ancora in possesso dell’arma.

“Che vergogna vedere un indagato all’interno di una scena del crimine che la gestisce come meglio crede” ha commentato Debora Piazza, legale della famiglia El Boussettaui. “Non solo parla con gli operanti come se fosse lui il capo – ha aggiunto la legale – ma si avvicina anche ad un testimone oculare e gli dice quello che deve dire. Il tutto con il mio assistito sdraiato a terra appena attinto da un colpo di pistola che si sta lamentando, perché si sentono i lamenti nel video, mentre a breve morirà. L’unica cosa che posso dire è che schifo”, ha concluso Piazza.

Secondo il gip di Pavia Maria Cristina Lapi, l’assessore alla Sicurezza di Voghera Adriatici è pericoloso per la comunità e potrebbe reiterare il reato. Ma la ricostruzione dei fatti è stata contestata dalla difesa del politico leghista, che ha annunciato il ricorso al tribunale del Riesame per ottenere la revoca dei domiciliari: per l’avvocato Gabriele Pipicelli il pericolo di reiterazione “non sussiste in alcun modo”.

Eppure il giudice, nell’ordinanza con cui sabato ha confermato gli arresti domiciliari disposti dal pm, ha ricordato “l’abitudine, riferita dallo stesso Adriatici, di passeggiare con in tasca o nella fondina una pistola con il colpo in canna e priva di sicura” durante le proprie ronde notturne. Usanza che “evidenzia certamente una consuetudine comportamentale che è alla base della condotta oggetto di valutazione”. E ha giudicato necessaria una “misura che limiti provvisoriamente ma fortemente la libertà di circolazione in capo a un soggetto che, per sua stessa ammissione, ha dichiarato di non essere in grado” di gestire una situazione come quella in cui si è trovato.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here