Botta e risposta sul ddl Cartabia tra il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ospiti di “Coffee Break” (La7).
Sisto definisce la riforma della giustizia “necessaria” per velocizzare i processi. Immediata l’obiezione di Gratteri: “Se il primo grado dura 10 anni, allora perché non avete fatto una riforma del primo grado? E invece, dopo aver speso soldi ed energie per indagini, per i processi, per le sentenze di primo grado, fate la ghigliottina in Appello e in Cassazione”.
Il deputato di Forza Italia ribatte: “Procuratore, quando lei sarà ministro della Giustizia, potrà dirigere le operazioni meglio di noi”.
“No, io faccio il pm”, replica il magistrato.
“Noi dobbiamo essere ottimisti – rilancia il sottosegretario – Noi dobbiamo premere perché la riforma entri in vigore”.
“No, dobbiamo essere realisti”, commenta il magistrato.
“Questa guerra culturale non va bene – continua Sisto – Lei ha detto addirittura che questa riforma favorisce la mafia. Ma questa è un’affermazione pesantissima. Non è vero. È una riforma che velocizza i processi, tutto qua”.
“Ribadirò quell’affermazione per tutta la vita” – replica Gratteri – Ho però una curiosità: mi dice perché avete tolto i reati contro la pubblica amministrazione? Peculato, concussione e corruzione non la scandalizzano? E se poi questa riforma era perfetta, quando la Cartabia l’ha portata al Consiglio dei Ministri la prima volta, perché poi avete fatto questo elenco di reati più gravi di mafia? Se era perfetta prima, perché poi avete aderito a questo aggiustamento?”.
Sisto cita il direttore de ilfattoquotidiano.it: “Sono le stesse obiezioni che ha mosso Peter Gomez. L’atterraggio morbido, cioè il prolungamento dei termini, nel Consiglio dei Ministri ha reso una diversa lettura dei rapporti tra reati e categorie di reati, per cui sono stati previsti tre regimi diversi. Non c’è nessun tipo di elisione dei reati, ma una diversa regolamentazione. Ovviamente ci sono state delle mediazioni nel Consiglio dei Ministri. Certo, non è una legge perfetta e si poteva fare meglio. Ma è quello che oggi l’Europa ci chiede”.
Ma Gratteri smentisce subito l’assunto del sottosegretario.
La riforma Cartabianca viene votata dai parlamentari per difendersi dalla magistratura e tutta la classe politica centrale e periferica.. Si sente affermare sfacciatamente in Parlamento che è ora di farla finita con l’assalto della magistratura alla politica. E’ il potere legislativo che stabilisce le regole, questi vergognosi parlamentari, salvo lodevoli eccezioni, abbiano il coraggio di votare leggi che sanciscano la loro impunità, e la magistratura vincendo lo schifo morale li assolverà.