“Quasi dieci anni fa, il governo Monti ha archiviato la mega-opera (il ponte sullo stretto, ndr) perché considerata un inutile spreco di denaro, oggi si riparte dal più classico ‘studio di fattibilità tecnico-economica’”.
Lo ha fatto sapere Fabio Di Micco in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook.
“L’ufficialità è arrivata ieri (mercoledì, ndr) dal ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, in audizione alle Camere. Due ore surreali in cui la parola ‘ponte’ non si è sentita per 40 minuti, sostituita da un più laico ‘attraversamento stabile dello Stretto di Messina’” ha riferito il senatore del Movimento 5 Stelle.
“Il mese scorso, la Camera ha approvato a larghissima maggioranza (tranne Leu e M5S) una mozione che ‘impegna il governo ad adottare le opportune iniziative al fine di individuare le risorse necessarie per realizzare un collegamento stabile, veloce e sostenibile dello Stretto di Messina estendendo, così, la rete dell’Alta velocità fino alla Sicilia’. Giovannini si è presentato per elogiare il lavoro consegnato dalla commissione di esperti nominata a suo tempo da Paola De Micheli. L’illustre task force ha detto che il ponte s’ha da fare, forse meglio se si fa a più campate che ad una” ha proseguito.
“Il costo, però, deve sobbarcarselo tutto lo stato. Quanto costerà? Non si sa e allora Giovannini ha annunciato che ci sono già 50 milioni stanziati nella vecchia legge di Bilancio per gli studi di fattibilità (ancora???)” ha scritto ancora Di Micco.
“Sembra una barzelletta: in studi, lavori, consulenze e altro, per il ponte sono stati spesi già 960 milioni (300 nel solo 2010-2013); intanto la concessionaria, la Stretto di Messina Spa, da 10 anni in liquidazione, è ancora lì. Il M5S si farà piacere anche il ponte sullo stretto. Faccio il mago, lo prevedo” ha concluso l’esponente pentastellato.
perdono il pelo ma non il vizio di delinquere