Pregliasco: «Aspettiamoci un picco di contagi a Ferragosto»

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“Possiamo ipotizzare un picco di casi di Coronavirus a Ferragosto in alcune Regioni, dove è probabile che avvenga quello che è successo in Inghilterra dopo l’allentamento delle misure restrittive”.

Lo ha detto a Open il virologo dell’Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco.

“Ce la stiamo giocando meglio di altri Paesi perché siamo stati più attenti rispetto a Francia, Spagna, Grecia e Portogallo che hanno osato di più per favorire il turismo, ma che ora contano molti casi”, ma anche in Italia ci sarà un aumento dei casi, secondo l’esperto.

A preoccuparlo le vacanze di agosto perché “gli spostamenti sono sempre momenti di rischio”, inoltre “va considerato che ogni contatto interumano è una probabilità di contagio, che ovviamente va a ridursi se si è vaccinati. Ma non dimentichiamo che rispetto al periodo di lockdown stiamo contando una quantità esagerata di contatti che si traducono inevitabilmente in nuovi casi” ha spiegato Pregliasco.

Per contenere i contagi, il virologo auspica uno scenario a colori per le Regioni: “trovo che sarebbe assolutamente necessario. In alcune regioni, dove il turismo è favorito, stiamo osservando numeri allucinanti. Uno studio recente dell’Istituto Superiore di Sanità mostrava che grazie alle divisioni per colori sono state dimostrate riduzioni percentuali significative nell’indice Rt” ha osservato.

Sull’entrata in vigore del Green pass Pregliasco, trova che le misure adottate dal governo siano “progressive e di buon senso, ma soprattutto praticamente applicabili. Ma “prendiamo l’esempio dei trasporti urbani”, ha fatto presente il virologo, “non è che sui mezzi pubblici il Green pass non serva, il problema però è che dovremmo cambiare tutto il sistema della mobilità per rendere realistiche ulteriori misure restrittive”.

Relativamente alla scuola, Pregliasco è soddisfatto della direzione del governo verso l’obbligo dell’obbligo vaccinale per i docenti: “Io penso che i professori abbiano una doppia valenza, quasi come i medici: una responsabilità sociale per mantenere l’operatività, inoltre sono più a rischio perché per ora i bambini più piccoli non sono vaccinabili e sono sicuramente diffusori della variante Delta. La scuola è una bomba biologica”. Per gli alunni “sarebbe auspicabile il vaccino obbligatorio anche per loro, per per quelli più piccoli manca al momento l’aspetto dell’applicabilità”.

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