“«Mi vergogno a chiedertelo, ma per il nostro torneo a Orbetello è importante perché noi siamo ormai sull’osso, che rimanga immutata la cifra della sponsorizzazione». Queste parole le pronunciò Giuliano Amato – attuale vicepresidente della Corte Costituzionale – al telefono con Giuseppe Mussari, all’epoca Presidente del Monte dei Paschi di Siena. Amato, ex-presidente del Consiglio nonché più volte ministro che alza il telefono per chiedere qualche migliaia di euro in più per il torneo di tennis di Orbetello. A parte lo squallore, questo episodio, seppur economicamente marginale, mostra l’uso che la peggiore classe politica europea abbia fatto di una delle più antiche banche al mondo”.
Così l’ex deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, in un editoriale per TPI.
«Il Monte dei Paschi venne fondato nel 1472. A Firenze era stata completata la cupola del Brunelleschi mentre quella di San Pietro non esisteva ancora. Così come non esisteva il Cremlino. Maometto II aveva appena conquistato Costantinopoli quando l’istituto che all’epoca si chiamava Monte Pio, iniziò a sostenere il territorio senese, gli artigiani che sarebbero diventati imprenditori, i piccoli commercianti, gli agricoltori e le classe più umile della città. Il Monte dei Paschi è sopravvissuto per secoli. Ha resistito a sconvolgimenti storici, a cambi di governi, a lotte intestine e a conflitti mondiali. Poi è arrivato il PD. Negli ultimi 50 anni la banca di Siena è stata spremuta, sfruttata, gestita in modo criminale, utilizzata come bancomat per politici in carriera o vecchi trombati. Coloro che hanno fatto finta di volerla salvare l’hanno affossata ancor di più. Coloro che dicevano di amarla non hanno fatto altro che accoltellarla e decine di responsabili del collasso oggi ancora osano parlare di quel che andrebbe fatto», ha ricordato.
“Monte dei Paschi è ormai una banca morta e nessuno pensa più a salvarla. Politici e tecnici senza scrupoli stanno solo organizzando il suo funerale – chiaramente pagato con denaro pubblico – e stanno definendo la distribuzione della sua eredità. Gli eredi dovrebbero essere i cittadini italiani, coloro che hanno speso miliardi delle loro tasse per mantenere in vita l’istituto, invece si prenderanno i debiti, mentre i pezzi pregiati finiranno nei caveau di Unicredit. E’ il capitalismo finanziario d’altronde, il cancro della modernità”, ha scritto ancora l’ex parlamentare.
le banche falliscono principalmente per due motivi, sono controllate dalla politica che le usa come bancomat dei partiti, e perchè giocano i nostri risparmi sul tavolo da poker borsistico, dove vince chi è più balordo.
Verissimo, ma certo l’Italia non si può permettere il fallimento di una Banca e fare la fine dell’Argentina. Ricordate il crollo della Lehman Brothers?
Politici “seri” questo dovrebbero saperlo e non fare discorsi da Bar di quartiere
Sigra Gloria cosa c’entra la banca Monte Paschi ha ragione Di Battista che non si è piegato alla vecchia politica abbandonando anche i 5 s caduti nel baratro peggio dei vecchi partiti.Bravo Di Battista.
se fallisce MPS con quasi 4 milioni di correntisti, falliscono 4 milioni di persone, imprese, famiglie e altro purtroppo. Tali danni dovrebbero esser pagati da chi li ha compiuti scientemente, cioè i politici e partiti con i loro soldi, l’ex PCI oggi PD ha un patrimonio immobiliare che sfiora i 2 MLD di €, l’ex MSI AN un patrimonio di 1 MLD di € e via via con tutti gli altri partiti che hanno accumulato complessivamente molti MLD, aggiungendo le ricchezze personali dei manager e consiglieri d’amministrazione colpevoli del disastro, si coprirebbe una parte non trascurabile dei debiti MPS.
Ma lo sappiamo, in Italia i veri colpevoli non pagano mai, si nascondono in parlamento e senato si difendono tra loro anche se di fazioni opposte quando si tratta di soldi (vedi lega 49 MLN) tutti o quasi concordi per autoassolversi con leggi ad personam o “ad partitum”.
Clesippo quando dici lo e cose giuste sei impeccabile.