«L’Oms non è un esempio di assoluta chiarezza ed efficacia delle sue posizioni, ma il fatto che abbia preso posizione contro la terza dose ha un significato».
Così Massimo Galli in collegamento a “Morning News” sulla necessità di somministrare la terza dose di vaccino anti-Covid alla popolazione.
«Perché» – ha spiegato il direttore di Malattie Infettive del Sacco di Milano – «non esiste ancora materiale scientifico sufficiente per dire che è una cosa che ha senso fare come provvedimento di massa».
«Il nostro è un vaccino fatto su un virus che circolava a Wuhan nel febbraio del 2020 e tutto sommato fa molto, ma non abbastanza nel senso» – ha osservato Galli – «che toglie dalla prosepttiva di andare in ospedale, ma non blocca la circolazione del virus«.
«Eventualmente» – ha proseguito l’infettivologo – «accertiamo la condizione di risposta immunitaria di questo vaccino alla categoria di persone molto fragili e valutiamo se fare loro un’altra dose, ma non è detto che rispondano alla terza dose».
In un tweet, Galli ha citato il caso di un «docente con probabile Covid in ottobre, contatto positivo in famiglia e con sintomi, marcata reazione avversa vaccinale due mesi fa e risposta anticorpale documentata. Non gli viene riconosciuta immunità se non fa la seconda dose, che ritengo inutile e non priva di rischi».
«Riprendo a twittare dopo mesi per dare risposta alle molte mail che mi chiedono indicazioni sui vaccini Covid-19 a cui non posso dare individualmente riscontro», ha aggiunto il medico.
«Secondo caso» – ha scritto ancora «persone che all’estero per lavoro hanno fatto un vaccino cinese o russo, non omologato in Europa. Pur potendo dimostrare di avere anticorpi, per avere il green pass dovrebbero rivaccinarsi. Assurdo, in assenza di dati, e soprattutto inutile».
Intervistato nei giorni scorsi dall’Adnkronos, Galli ha detto a proposito dei ‘furbetti del Green Pass’: «non mi stupiscono molto. È un tipo di comportamento che non fa piacere sentire ma che ci si poteva aspettare, soprattutto in un Paese dove la ‘creatività in questi ambiti non manca».
«è evidente che dobbiamo fare di tutto per persuadere le persone a vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi. Perché è l’unica strategia ‘furba’ per uscirne», ha aggiunto.