«Leggo in questi giorni di tanti annunci di lavoro snobbati per via del» reddito di cittadinanza, ma questi annunci «vengono fatti su» Facebook «e non rivolgendosi ad un centro per l’impiego» e senza far menzione dell’inquadramento contrattuale e della relativa retribuzione.
Lo ha sottolineato il deputato del Movimento 5Stelle, Eugenio Saitta, in un post su Facebook in cui si legge:
«L’avete notato anche Voi o solo Io?
Stiamo assistendo a un dibattito surreale: ancora una volta, una narrazione distorta ci racconta che i posti di lavoro ci sono, ma i nostri ragazzi, e non solo, sono sfaticati che preferiscono stare a casa e percepire il reddito di cittadinanza (al netto dell’affitto, circa 300 euro al mese).
A questa narrazione distorta o comunque parziale si aggiunge un’altra: certa stampa rilancia i due noti lavoratori Mattei (Renzie e Salvini) i quali affermano che il reddito di cittadinanza sia stato un freno al lavoro e alla fatica.
Invece Nessuno intervista o parla dei lavoratori per capire meglio il perché di questi fenomeni distorsivi nel mondo del lavoro. Servono salari dignitosi, niente tirocini gratuiti, investimenti in formazione».
«Insomma, come da anni incalza il MoVimento 5 Stelle, c’è bisogno di emancipazione, non sfruttamento; la nostra responsabilità è costruire un futuro inclusivo, per tutti», conclude il post.
Bar senza camerieri a Taormina, Raffa: «La ricerca è iniziata il 18 agosto ed il 22 era già partito il ‘è tutta colpa del reddito’»
«Ci hanno preso per scemi. Ne sono convinta. Travolti dalle polemiche il bar frequentato dai vip a Taormina continua a rilasciare altre interviste sui giornali locali “A Taormina bar rimane senza camerieri. Colpa del reddito di cittadinanza!”. Ne parlavo tre giorni fa in un post.
Interviste per rispondere e dire che hanno ragione loro. Le accuse sono infondate loro offrivano regolare contratto e pagavano i contributi. Agli occhi dei lettori questa diviene la prova regina».
Così in un post su Facebook la deputata del Movimento 5 Stelle, Angela Raffa.
«Cari giornalisti, caro imprenditore,» ha continuato la pentastellata – «provo a spiegarvi con parole facili. Tutti offrono regolare contratto e pagano i contributi (per evitare multe). Quello che poi alcuni fanno è offrire regolare contratto part time da 4 ore, ma pretendere 10 ore di lavoro al giorno. Intimando al lavoratore di dire, in caso di controlli, che si trova lì al di fuori dell’orario indicato nel contratto perché deve recuperare delle ore che aveva saltato dal proprio turno».
«Comunque, siamo nella mi provincia e mi sono informata. La ricerca del cameriere è iniziata il 18 agosto ed il 22 era già partito il ‘è tutta colpa del reddito’. Il turno durava dalle 15 alle 24, oltre il presumibile ‘devi presentarti con un po’ di anticipo, gli ultimi clienti non si possono cacciare e prima di chiudere si deve sistemare’.
Non ha chiamato il collocamento, ma messo un annuncio sui social e fatto passaparola: nel principale comprensorio turistico della Sicilia, in una delle cittadine più rinomate e ricche d’Italia, vuole trovare camerieri della zona che si erano tenuti liberi a mezzo agosto per lui.
Mi risulta che qualcuno di fuori si era proposto, ma l’imprenditore non fornisce alcun aiuto per l’alloggio.
Insomma tutta colpa del reddito di cittadinanza, del divano e dei fannulloni», ha spiegato Raffa.
«p.s. alla fine ho deciso di staccare qualche giorno. Zaino in spalla e sacco a pelo, ho trovato un’offerta per andare in Islanda all’avventura. L’ultima volta (all’infuori dello scendere qualche ora a mare sotto casa) è stato 3 anni fa e sono dovuta rientrare a Roma l’indomani della partenza per una riunione di emergenza. Speriamo stavolta vada meglio. Per pochi giorni perdonatemi se risponderò ai vostri messaggi con un po’ di ritardo», conclude il post.