Lo studio: ‘Vaccinati si contagiano per mutazioni Covid. Virus diventa più resistente’

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Le chiamano infezioni “breakthrough” perché resistono ai vaccini anti Covid.

È quanto emerso da uno studio su quasi 1.400 casi di coronavirus a San Francisco tra febbraio e giugno: i vaccinati hanno più probabilità di contagiarsi con una variante che presenta mutazioni in grado di resistere all’azione degli anticorpi neutralizzanti indotti dai vaccini. Lo studio è stato pubblicato su medRxiv in pre-print, ma non è ancora stato sottoposto a peer-review.

In particolare, i ricercatori hanno scoperto che il 78 per cento delle infezioni nelle persone completamente vaccinate dello studio erano causate da varianti con queste mutazioni, rispetto al 48 per cento dei casi tra le persone non vaccinate, che rimanevano un bersaglio più facile per le generazioni precedenti del virus. La percentuale di casi legati a queste varianti è più che raddoppiata tra febbraio e giugno.

L’autore di questo studio, il virologo Charles Chiu, ricercatore e medico dell’Università della California a San Francisco (UCSF), ha dichiarato al The Chronicle: “A causa dei dati emersi da questo studio sono molto preoccupato dal fatto che i vaccini potrebbero essere meno efficaci contro alcune varianti”.

Lo studio ha confermato che le persone vaccinate sono più protette da malattie gravi, ospedalizzazione e morte rispetto ai non vaccinati, ma il problema è che “finché il virus è in circolazione, continuerà a mutare ed evolvere, il che, a sua volta, gli permetterà di continuare a diffondersi”. Il rischio è che le nuove varianti del virus diventeranno ancora più resistenti “fino a quando, alla fine, si vedrà il vaccino non funzionare, o la sua efficacia sarà ridotta in modo significativo”, quindi i vaccini andranno riformulati.

“Nella San Francisco Bay Area abbiamo una percentuale di vaccinati molto alta. Quindi, se ci dovesse essere un’altra ondata di casi, sarebbe causata da una variante molto più resistente ai vaccini di quella delta”, ha avvertito il virologo Chiu.

Lo studio ha anche evidenziato che i vaccinati che si sono contagiati sono probabilmente infettivi come i non vaccinati, ma i primi, se sintomatici, hanno una carica virale 400 volte più alta degli asintomatici, che dunque sono contagiosi poco o quasi per nulla. Tra i non vaccinati le differenze tra cariche virali sono meno significative.

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