“Giorgia Meloni, che si dice dalla parte degli italiani e degli interessi dei suoi connazionali, non trova nulla di male nell’accogliere con tutti gli onori Viktor Orban. Forse la leader di FdI non ricorda che il primo ministro ungherese ha lavorato contro la strategia di aiuti Ue anche a danno dell’Italia”.

Lo ha scritto Paola Taverna in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook.

“Forse non ricorda – ha proseguito la Vice Presidente del Senato – che solo pochi mesi fa il suo amico Orban dichiarava: il Recovery Fund significherebbe che ‘tu come cittadino ungherese devi assumerti la responsabilità del rimborso del debito greco, italiano o francese'”.

“Memoria corta, cara Giorgia… quali interessi miri a tutelare: quelli italiani o quelli di discutibili élite che si nascondono dietro vocazioni sovraniste?” si è chiesta in conclusione la senatrice del Movimento 5 Stelle.

Reddito di cittadinanza, Taverna attacca Salvini: «Ma quante bugie racconta agli italiani? A smentire le motivazioni per modificarlo, ci sono i numeri»

«Chi sta provando ad attaccare il Reddito di Cittadinanza si metta l’anima in pace: questa misura non si tocca! Come ha spiegato bene anche il presidente Conte “è un fatto di necessità oltre che di civiltà”. Del resto a smentire le motivazioni per modificarlo addotte dalla strana coppia, Salvini e Renzi, che sostengono la difficoltà a reperire personale stagionale proprio per colpa del Rdc, ci sono i numeri».

Così in un post su Facebook la vicepresidente del Senato, Paola Taverna.

«I dati pubblicati dall’Inps parlano chiaro: a maggio sono stati attivati 142.272 rapporti di lavoro stagionali, quasi il doppio rispetto al 2017 e 50mila in più rispetto al 2018 e al 2019. Un vero e proprio record. Questa misura ha consentito e sta consentendo a migliaia di famiglie con problemi economici di resistere alla crisi e garantisce la coesione sociale in un momento così complicato», ha sottolineato la senatrice 5Stelle.

«Stiamo lavorando per potenziare il sistema delle politiche attive. Di certo i due Matteo troveranno da parte del M5S un muro invalicabile perché per noi le persone, soprattutto quelle in difficoltà, vengono prima di tutto», ha concluso.