Con il decreto «Lavoro e imprese» approvato il primo luglio, il governo ha previsto di destinare 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre, utilizzando parte di quanto ricavato dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2 (Ets).
Ad inizio luglio infatti, è stata tagliata una voce di costo definita «oneri di sistema», o «oneri generali».
Come ha precisato l’Autorità di regolazione Arera, “anche per l’Italia – riporta in una nota l’Autorità presieduta da Stefano Besseghini – il forte aumento delle quotazioni delle materie prime – in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia – nonché la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento di circa il 20 per cento della bolletta dell’elettricità, se il governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre”.
“L’Autorità ha più volte segnalato al Parlamento e al Governo l’opportunità di un intervento legislativo volto al trasferimento alla fiscalità generale degli oneri generali di sistema. In particolare, l’Autorità ritiene che debbano essere fin da subito eliminati dalla bolletta elettrica gli oneri non direttamente connessi agli obiettivi di sviluppo ambientalmente sostenibile e quelli finalizzati al contrasto della povertà energetica”, scrive Arera nella Memoria per la Commissione Industria, commercio, turismo del Senato della Repubblica del 6 ottobre 2020.
Tra le ipotesi al vaglio del governo potrebbe esserci quella di ripetere la riduzione anche nel quarto trimestre, utilizzando sempre i proventi delle aste dei permessi per produrre CO2. Oppure si potrebbero togliere tutti gli oneri di sistema dalle bollette e metterli nella fiscalità generale, ma si dovrebbero alzare le tasse di circa 15 miliardi all’anno.
“Non sono ancora note le misure nel dettaglio – scrive Federconsumatori – e per quanto riguarda gli oneri di sistema, per cui da anni chiediamo una riforma generale, si ipotizza un trasferimento delle forme di finanziamento per le energie rinnovabili sulla fiscalità generale. È urgente che il governo intervenga mettendo all’ordine del giorno una ormai improrogabile riforma del sistema di tassazione su bollette a partire da una attenta revisione dei famigerati oneri di sistema. A questo, a nostro avviso, si dovrebbe aggiungere una ‘ripulitura’ e una revisione di tali voci, a partire dalla cancellazione di quelle più obsolete e dal ridimensionamento del sostegno alle imprese energivore e alla rete ferroviaria”.