Gratta e Vinci rubato, Scutellaro è in carcere: dovrà rispondere anche all’accusa di tentata estorsione

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Il Gratta e Vinci con la combinazione da 500 mila euro era conservato in una cassetta di sicurezza dell’agenzia bancaria di Latina dove Gaetano Scutellaro, il tabaccaio napoletano accusato di averlo rubato alla cliente alla quale lo aveva venduto, ha aperto un conto venerdì scorso.

Il tabaccaio aveva tentato di imbarcarsi su un volo per le Canarie domenica scorsa, ma in aeroporto era stata notificata una denuncia a piede libero per furto, ora invece è stato fermato e rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Ora il tagliando è sotto sequestro nelle mani dei carabinieri, e secondo la Procura deve rispondere non soltanto del furto del tagliando ma anche di tentata estorsione. Gli inquirenti non rivelano i motivi di questa ulteriore accusa, ma è probabile che l’uomo abbia cercato di fare pressioni sulla donna che lo ha denunciato.

Prima di essere bloccato dai carabinieri sull’autostrada, Scutellaro è stato rintracciato dalla redazione della testata online inews24.it e ha raccontato la sua versione dei fatti.

L’uomo sostiene di essere il legittimo acquirente del tagliando rivelatosi vincente e di non lavorare nella tabaccheria dove il biglietto è stato venduto. La licenza d’esercizio è intestata a sua moglie, dalla quale dice di essere separato. E poiché non ha buoni rapporti con i familiari, non poteva andare personalmente a comprare il «Gratta e Vinci» ma ha chiesto a un conoscente di farlo per lui e quando si è accorto di aver vinto, avrebbe chiesto alla signora che poi lo ha denunciato, di andare a riscuotere il denaro per suo conto.

Giura di aver letto male l’importo del premio, pensando che gli spettassero 500 euro e non 500 mila, e perciò riteneva di poter incassare direttamente in tabaccheria. Informato dalla stessa signora che la cifra era un’altra, se ne sarebbe andato con il biglietto in tasca, avrebbe raggiunto Latina, dove ha una casa, e lo avrebbe depositato in banca.

Procura e carabinieri non credono alla ricostruzione, anche perché stando alle testimonianze raccolte in questi giorni nel quartiere, tutti raccontano che Gaetano era di fatto il titolare della tabaccheria, anche se l’intestataria della licenza è sua moglie.

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