Roma, Raggi: ‘Gualtieri dice che vado in periferia solo per la campagna elettorale. Io ci vivo’

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“Gualtieri si è permesso di dire che io vado in periferia solo per la campagna elettorale. È una cosa ridicola. In periferia io ci vivo: abito ad Ottavia. So di che cosa stiamo parlando, non me ne ricordo solo in campagna elettorale”.

Lo ha scritto Virginia Raggi in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook.

“In questi anni ho lavorato giorno e notte per riqualificare i quartieri che per troppo tempo sono stati dimenticati da chi mi ha preceduto. Pensate, in diverse zone ho portato l’acqua e la luce che mancava da decenni. Penso a via Pomigliano d’Arco dove i residenti non avevano da 40 anni l’illuminazione pubblica. E poi, solo per citare gli ultimi, ci sono il parco Commendone nel quartiere Torrevecchia, Largo Scapoli a Villaggio Prenestino, il parco delle Palme a Centocelle, via Gavio Massimo e via Banduri a Ostia antica, Parco Baden Powell nel quartiere di Colli Aniene” ha proseguito la sindaca di Roma.

“Ho cominciato, a mani nude, una battaglia contro la criminalità. Contro il clan Casamonica che spadroneggiava a Roma: al Quadraro ho abbattuto le loro ville abusive. A volte le immagini parlano più di mille parole. Questa foto è stata scattata a settembre del 2020. Ero a San Basilio, parlando con i residenti. Io non mi presento da loro poche settimane prima del voto. Come fanno Gualtieri e il Pd che per decenni sono stati assenti. Per i cittadini delle periferie ci sono sempre stata” ha concluso l’esponente pentastellata.

1 COMMENT

  1. carissima Virginia, la “verità” purtroppo la raccontano i mass media nelle mani dei pennivendoli, piazzati nei giornali e tv dai politici corrotti con i soldi delle lobby imprenditoriali. Non sono giornalisti ma professionisti della mistificazione della realtà, la tv rende autorevoli anche gli idioti come molti leader politici e loro servitori politicanti che h24 vomitano falsità condite da menzogne servite al telemorente con spumeggianti ammiccamenti e sorrisi.
    Dopo i politici di lungo corso che hanno devastato l’Italia e gli italiani, ci sono i pennivendoli culturalmente peggiori delle organizzazioni mafiose.

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