“A Roma è stato posto agli arresti domiciliari l’amministratore di fatto di 21 società cooperative operanti nel settore del trasporto persone. Il soggetto in questione viene accusato di estorsione reiterata ai danni di numerose persone offese, in particolare di dipendenti tassisti-autisti”.
Lo ha scritto Nicola Morra in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook.
“L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Roma ed eseguita dalla Guardia di Finanza. Gli accertamenti, condotti dal 6° Nucleo Operativo Metropolitano, hanno portato a perquisizioni, analisi delle movimentazioni bancarie e indagini tecniche. Secondo chi ha indagato è emersa l’esistenza di uno “spaccato criminale” ormai consolidato e diffuso, gestito dall’indagato, che vedeva i tassisti, soci-lavoratori di numerose cooperative di taxi e Ncc, costretti a sottostare a regole economiche estremamente vessatorie, pur di mantenere il posto di lavoro” ha spiegato Morra.
“L’amministratore – ha fatto sapere ancora il senatore del Movimento 5 Stelle – minacciava le vittime di licenziamento o di privarle, in caso di recesso dalle società, delle autovetture utilizzate per l’attività lavorativa, ovvero di promuovere azione legali pretestuose per asseriti crediti delle cooperative, così costringendoli a restare ‘incatenati’ alle medesime sottoponendoli, approfittando del loro stato di bisogno, a condizioni di sfruttamento. In tal modo, i tassisti/autisti sono stati obbligati, dal mese di luglio del 2018 fino ad oggi, ad effettuare indebiti e reiterati versamenti di consistenti somme di danaro, anche indipendentemente dai reali incassi, con la predisposizione di buste paga ‘di comodo’ contenenti indicazioni fittizie sugli introiti conseguiti. Persino durante il primo lockdown – si sottolinea – l’indagato ha continuato a pretendere dai soci il pagamento delle somme pattuite nonostante l’Inps avesse riconosciuto ed erogato alle società il fondo di integrazione salariale e malgrado lo stesso non avesse provveduto a distribuirlo”.
“Sulla base di quanto scoperto dalle Fiamme Gialle, le cooperative sono state poste in liquidazione dal Ministero dello Sviluppo Economico, che ha nominato dei commissari liquidatori. Ma, domando per un amico, quando si interverrà per punire severamente i prestanome? Fin quando si troveranno soggetti dietro cui occultare altrui responsabilità, proprio perché non si rischia niente, la partita verrà vinta sempre dal crimine. Ed i lavoratori che rispettino le regole potranno essere sempre onesti, ma sconfitti. E non c’è cosa più triste che registrare la sicura sconfitta degli onesti…” ha concluso l’esponente pentastellato.